> > Viaggi: dove andare nel 2012

Viaggi: dove andare nel 2012

default featured image 3 1200x900

Viaggi: dove andare nel 2012 Tutti i posti da raggiungere secondo Lonely Planet Le mete da non perdere per un anno di viaggi memorabili. Apre la classifica un paese dell'Africa fiero e dolente ma ormai deciso a far parlare di sé per la propria bellezza e non per gli orrori della guerra. 1...

koge
Viaggi: dove andare nel 2012
Tutti i posti da raggiungere secondo Lonely Planet

Le mete da non perdere per un anno di viaggi memorabili. Apre la classifica un paese dell’Africa fiero e dolente ma ormai deciso a far parlare di sé per la propria bellezza e non per gli orrori della guerra.

1. UGANDA
L’Uganda è rimasta a lungo la Cenerentola dell’Africa Orientale. Mentre le sue (non così cattive) sorelle Tanzania e Kenya presenziavano a tutti i party in tema di safari, guadagnandosi l’attenzione dei viaggiatori di tutto il mondo, lei non riceveva nemmeno il biglietto d’invito.

Una feroce dittatura e una brutale guerra civile l’hanno tenuta lontano dalle scene a lungo. Ora la stabilità è tornata e non ci vorrà molto perché il flusso turistico inizi a scorrere copioso. Le attrattive non le mancano. Qui si trovano le sorgenti del Nilo, quelle che gli esploratori hanno cercato per millenni, fin dal tempo dei romani. Questo è anche il paese in cui la savana incontra i vasti laghi del continente e dove montagne incappucciate di neve incombono su lussureggianti foreste. Non stupisce che Winston Churchill chiamasse l’Uganda ‘La perla dell’Africa’.

Nel nord del paese il Murchison Falls National Park ha riaperto dopo anni di chiusura, mentre altre riserve nazionali dovrebbero essere pronte ad accogliere i visitatori nel 2012. Non è finita: l’Uganda è pronta a celebrare il 50° anniversario della sua indipendenza (9 ottobre). A Kampala, una delle città più sicure dell’Africa, c’è grande attesa.

I problemi, certo, non mancano. Le violazioni dei diritti umani non sono così rare e l’intero paese sembra essere ancora un po’ in affanno, anche se il presidente Museveni assicura di avere le idee chiare e conta di stare in sella ancora a lungo

MYANMAR
‘Vogliamo che le persone visitino la Birmania.’ Sono le nuove parole della National League for Democracy (NLD; Lega Nazionale per la Democrazia), il partito di opposizione che dal 1996 ha chiesto di boicottare i viaggi nel paese. La loro posizione è cambiata alla fine del 2010, quando l’NLD ha mutato atteggiamento per incoraggiare i viaggi indipendenti nel paese (continuando invece ad opporsi ai pacchetti turistici), in seguito al rilascio del leader Aung San Suu Kyi, che ha passato 15 degli ultimi 20 anni agli arresti domiciliari. La conseguenza è che il Myanmar è pronto per essere la nuova frontiera di questo modo di viaggiare.

Naturalmente, non abbiamo mai avuto dubbi sul fascino del tutto singolare che questa meta esercita. Non solo per i monumenti, ma soprattutto per la straordinaria ospitalità del suo popolo buddhista, forse il più accogliente del mondo.

Se decidessi di partire, ricorda che i problemi non sono finiti con la fine del boicottaggio. Suu Kyi è stata liberata, ma almeno 2000 prigionieri politici restano in cella. Nelle zone di montagna, poi, continuano i conflitti tra la giunta militare e le minoranze etniche.

3. UCRAINA
Il merito è del pallone se l’Ucraina, nei prossimi mesi, sarà in grado di attrarre un numero mai visto di visitatori. Il paese co-ospiterà l’Euro 2012, il campionato europeo di calcio, insieme alla Polonia. Le quattro località ucraine nelle quali le partite avranno luogo sono state selezionate con cura per fare conoscere il territorio ai tifosi e agli appassionati.

Lviv, per esempio, sarà la base per esplorare i Carpazi. Kyiv, dove si disputerà la finale, farà da ponte per le incursioni verso il Mar Nero e il sito decisamente macabro di Chernobyl. Se cerchi l’avventura e vuoi esplorare alcune delle strade meno battute d’Europa, quindi, annota l’Ucraina tra le mete del 2012.

4. GIORDANIA
La voce si sta spargendo: la Giordania non è solo Petra e Indiana Jones. Sì, l’antica città rosa è ancora il gioiello più prezioso della corona, ma siti come Wadi Rum (dal 2011 Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO), Jerash e Madaba danno il loro contributo all’esplosione del fenomeno Giordania. Tra le più aperte e accoglienti destinazioni del Medio Oriente, questa monarchia è un esempio per gli altri paesi, una dimostrazione di come si possa abbracciare la modernità senza rinunciare alla tradizione.

Il 2012 coincide con il 64° anniversario della nascita del regno hascemita di Giordania, che fino alla fine della Seconda guerra mondiale fu sotto il controllo della Gran Bretagna. Nessuno rappresenta questa monarchia moderata meglio della regina Rania. Tra le donne più influenti del pianeta, non è raro leggere i suoi tweet a sostegno della pace. Cosa non da poco, visto che il suo paese gioca un ruolo chiave nel difficile equilibrio tra Stati Uniti, Israele e mondo arabo.

5. DANIMARCA
Non passa anno senza che la Danimarca sia al top di qualche lista dei paesi in cui si vive meglio e le persone sono più felici e soddisfatte. Forse per farsi perdonare le incursioni vichinghe, che partivano proprio dalle loro coste, i danesi si sono dati un gran da fare per rendere il mondo un posto migliore, per esempio con generosi aiuti a programmi esteri per lo sviluppo di tecnologie verdi.

È facile trovarli all’avanguardia se si parla di ambiente: le loro case, per esempio, sono spesso raffinati paradisi realizzati con materiali riciclati, per non parlare dell’attenzione con cui vengono progettati gli spazi pubblici.

La cosa migliore che tu possa fare per apprezzare questo paese felice è saltare in sella. Copenhagen, la capitale piatta come una tavola da surf, ha 390 km di piste ciclabili e si immagina che entro il 2015 il 50% della popolazione andrà al lavoro in bicicletta. In giro per il paese, poi, ti aspettano 10.000 km di strade ciclabili percorse da circa 4 milioni di biciclette. Difficile immaginare un posto in cui sia più bello pedalare senza fretta.

6. BHUTAN
Certo, il Bhutan è aperto al turismo da anni, ma molti tour toccano sempre le stesse mete: un volo affascinante e da brividi verso Paro, un’incursione verso le località di interesse culturale a occidente, poi forse un trekking tra le montagne incontaminate. Così poca varietà non stupisce, perché non si può viaggiare in modo indipendente nel paese. L’Ufficio del Turismo nazionale controlla ogni itinerario e impone le proprie guide. Ora, però, altre regioni di questo mondo misterioso si sono aperte ai visitatori.

Per esempio, il Royal Manas National Park, abitato da alcune tra le ultime tigri superstiti. Anche le estreme regioni orientali, dove ci assicurano che gli yeti siano più numerosi dei viaggiatori, sono finalmente accessibili e meglio servite. Unisciti alla comunità dei brokpa nella regione del Merak Sakten per bere del tè al burro di yak o assapora l’accoglienza degli abitanti del distretto di Trashi Yangtse: avrai fatto tuo parte del fascino di questo paese.

La cattiva notizia? Tutta questa bellezza non è a buon mercato: le tasse di permanenza ammontano a 200$ al giorno (anche se comprendono buona parte delle spese) e sembra proprio che nel 2012 arriveranno a 250$.

7. CUBA
Per anni le persone lo hanno detto e per anni (53, se fai il conto) i fratelli Castro hanno cercato di evitare l’inevitabile: anche Cuba prima o poi dovrà cambiare. I suoi principi socialisti si sono lentamente piegati verso il capitalismo internazionale, come dimostrano i drammatici tagli nel settore pubblico e le misure meno restrittive per le imprese private.

L’atteggiamento sempre più aperto del presidente Obama potrà forse portare al ritorno di una Cuba americanizzata, ma anche alla fine della Cuba adorabile, essenziale ed eccentrica che conosciamo. Questa sarà forse una svolta buona per i cubani, ma pessima per gli amanti delle vecchie Plymouth, del fascino coloniale e un po’ cadente, delle esibizioni di salsa improvvisate, delle pause al caffè (sempre con il rum) che durano una giornata e dei carretti trainati dai cavalli lungo i viali e le strade più trafficate. In breve, tutto ciò che la rende straordinaria è in pericolo, e questo è un ottimo motivo per non mancare l’appuntamento con Cuba nel 2012.

8. NUOVA CALEDONIA
Al primo sguardo, la Nuova Caledonia sembra una fetta di Francia tele-trasportata ai tropici. Con la sua abbondanza di negozi alla moda, bistrot, boulangerie e spiagge curate, Nouméa potrebbe essere tranquillamente scambiata per una località della Costa Azzurra. Dietro il mélange perfettamente riuscito, però, affiorano le venature intense della cultura autoctona.

Negli ultimi decenni, la rinascita delle tradizioni locali è stata una forte leva di aggregazione e oggi dà il meglio di sé. Fai rotta sulle Loyalty Islands o su Île des Pins ed entrerai in un altro mondo. Imbevute di cultura kanak, Maré, Lifou, Ouvéa e Île des Pins sono luoghi nei quali le persone vivono in comunità di clan e in deliziose casette lungo la spiaggia. In questi villaggi rurali, l’antico codice kanak che regola la vita, la coutume, sopravvive con sapiente longevità. Per un viaggiatore è un ottimo punto di vista per conoscere la Nuova Caledonia più autentica.

9. TAIWAN
Negli ultimi 10 anni il numero dei turisti è più che raddoppiato, crescendo del 18% all’anno anche durante la crisi economica asiatica. E, allora, perché proprio il 2012 per una visita? Perché Taiwan è perfetta per le due ruote e di recente le autorità hanno riservato grande attenzione a questo mercato, stanziando fondi e non solo entusiasmo. Quest’anno vedrà il completamento di migliaia di chilometri di percorsi, comprese le due strade che compiono il periplo dell’isola, senza dimenticare le numerose iniziative dedicate a chi viaggia in bicicletta.

Andando in giro, poi, ti accorgerai che l’inglese non è una lingua franca da queste parti. Basteranno però qualche gesto e qualche sorriso per farsi capire e ben volere, a dimostrazione della grande ospitalità del popolo di Formosa.

10. SVIZZERA
Se accantoni gli stereotipi, la terra di Heidi diventa subito più attraente. Lasciati intrigare dalle forme sinuose del Zentrum Paul Klee realizzato da Renzo Piano a Berna, mescolati alla movida dei club industrial-chic di Zurigo, scatena l’adrenalina con il bungee jumping a Interlaken, e scoprirai una Svizzera inattesa, piena di fascino e voglia di avventura.

Senza dimenticare che nel 2012 questa piccola repubblica sarà ancora di più nel cuore dell’Europa. Merito del lancio di 19 nuovi TGV che garantiranno il collegamento con Parigi e della costruzione del ciclopico tunnel ferroviario del San Gottardo. A proposito di treni: nel 2012 celebrerà il proprio centenario la Jungfraubahn, la ferrovia più alta d’Europa (3.454 m) nell’Oberland bernese, capace di regalare emozioni a ogni chilometro. Der Weg ist das Ziel – Il cammino è più importante della meta – , dicono da queste parti. Naturalmente, siamo d’accordo con loro.

Il sito italiano della guida fai da te riporta le mete più cliccate, fra cui poter scegliere liberamente.

Turchia, Marocco, Mauritius, Miami, New York City, Caraibi, Valencia, Thailandia, Italia, Lisbona, Parigi, Sudafrica

Fra le esperienze da non perdere assolutamente, Instabul e Amsterdam, New York e Austria.

Lonely Planet

Il suo successo iniziò nel ottobre 1973 con Across Asia on the cheap, la prima guida che Maureen e Tony Wheeler, i fondatori, scrissero al ritorno dal loro lungo viaggio attraverso l’Europa e l’Asia. In tre mesi vendette ottomila copie.

Inizialmente centrato sull’Asia, l’interesse di Lonely Planet si estende a tutto il globo. Nel 1989 erano in catalogo oltre 70 titoli che coprivano tutto il mondo fatto salvo per Europa Occidentale, Unione Sovietica e Stati Uniti.

All’attività editoriale dal 1986, si affiancano alcune importanti iniziative umanitare: parte dei proventi della Lonely Planet vengono devoluti per la realizzazione di progetti umanitari in Africa, India, America Centrale e anche in opere di sensibilizzazione, come ad esempio la campagna con Greenpeace per fermare i test nucleari francesi nel Pacifico.

Con il tempo le guide e la filosofia Lonely Planet sono cambiate, senza tradire nulla dello spirito originario.

Alle produzioni consuete, shoestring (con quattro soldi, guide dedicate a regioni vaste o addirittura interi continenti come l’Africa) e travel survival kit (guide dedicate ad un solo paese), si affiancano i phrasesbook, i frasari di viaggio.

Oggi le guide non si rivolgono solo ai backpackers, viaggiatori low costs, e contemplano anche passaggi aerei ed alberghi di lusso.

Ricche di foto a colori e con la sezione itinerari in apertura, sono tradotte in moltissime lingue, tra cui il cinese.


Contatori visite gratuiti