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Violenza su operatrice struttura migranti: fermato 20enne

procuratrice

Un'operatrice è stata aggredita da un rifugiato nella struttura dove stava lavorando. Liberata da altri due rifugiati, adesso è ricoverata in ospedale in stato di schock.

Operatrice aggredita da rifugiato

Un’operatrice 26 anni questa mattina ha subito una violenza sessuale nella struttura di accoglienza dove stava lavorando. È successo alla cascina Fenatica di Fontanella, nella Bassa Bergamasca. A rinchiudere la ragazza, a picchiarla e a violentarla sarebbe stato un ospite della stessa struttura, un richiedente asilo 20enne da poco arrivato dalla Sierra Leone.

La donna è stata salvata da altri due rifugiati

A dare tutte le informazioni sulla brutta vicenda è stato il procuratore Walter Mapelli. Il giovane l’avrebbe spinta in un bagno del cascinale, che da un paio d’anni ospita profughi in attesa di permesso per motivi umanitari. Poi l’avrebbe picchiata e violentata, anche se non è ancora accertato se lo stupro sia stato effettivamente consumato. La ragazza ha cercato di difendersi, di liberarsi, ma senza riuscirci. Le urla dell’operatrice aggredita sono state sentite da altri due rifugiati, che hanno immediatamente sfondato la porta riuscendo fortunatamente a liberarla.

L’arresto dell’aggressore

A quel punto l’aggressore, in minoranza, si è dato alla fuga, uscendo da una finestra. Ma la corsa è stata molto breve. I carabinieri della stazione di Calcio, subito chiamati, sono riusciti ad intervenire con tempestività e a catturarlo senza troppa difficoltà nei campi lì intorno.

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Prognosi di 30 giorni

La povera ragazza è adesso ricoverata, in stato di shock, all’ospedale di Treviglio. C’è una prognosi di 30 giorni. Il ragazzo è ora indagato per violenza sessuale, mentre gli inquirenti stanno lavorando per ricostruire cosa è esattamente accaduto in quel bagno.

Immigrati e violenze

Questo è un fatto che, con ogni probabilità, è destinato a far discutere. Siamo tutti scottati dai tremendi fatti di Rimini (di cui è stata vittima anche una trans peruviana), che hanno innescato molte reazioni tra politici di varie fazione, e sui social. C’è stata l’indignazione verso l’immigrazione che tutt’ora è in atto, fortificata erroneamente anche dal caso della bambina morta di malaria (la malattia si contagia solo attraverso la puntura di una zanzara).

Qui da una parte abbiamo un individuo immigrato che ha mosso violenza verso una donna, una ragazza che era lì per aiutarlo. È un gesto assolutamente da condannare. Ma non si può non considerare anche gli altri immigrati che invece sono corsi in aiuto dell’operatrice. Molto probabilmente, purtroppo, una grossa fetta dell’opinione pubblica si concentrerà sul colpevole. Ma è capibile: una persona che fa chiasso si sente molto di più di dieci altre che non tacciono. Alla cascina Fenatica sono presenti 32 richiedenti asilo.

Su quanto accaduto, il deputato bergamasco della Lega Cristian Invernizzi ha dichiarato: «Siamo di fronte all’ennesima follia, l’ennesimo abuso di uno straniero ai danni di una donna».