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Virginia Raggi e le polizze vita, ecco in breve cos'è successo

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Il nome del sindaco di Roma Virginia Raggi è di nuovo finito in primo piano, negli ultimi giorni, per una questione di polizze vita. Virginia Raggi è stata interrogata giovedì scorso dai pubblici ministeri Francesco Dell’Olio e Paolo Ielo in una struttura segreta scelta dalla Procura e situata...

Il nome del sindaco di Roma Virginia Raggi è di nuovo finito in primo piano, negli ultimi giorni, per una questione di polizze vita.

Virginia Raggi è stata interrogata giovedì scorso dai pubblici ministeri Francesco Dell’Olio e Paolo Ielo in una struttura segreta scelta dalla Procura e situata, a quanto sembra, nella periferia della Capitale. Un interrogatorio durato circa otto ore nel corso del quale è emerso che a Virginia Raggi sono state intestate due polizze vita.

I pm stanno indagando da tempo sulle nomine dei collaboratori del sindaco, concentrandosi in particolare sul legame fra Virginia Raggi e Raffaele Marra (arrestato qualche settimana fa) e Salvatore Romeo, ex capo di Segreteria. E proprio quest’ultimo sarebbe la persona che ha stipulato le polizze, una da 30 mila, l’altra da 3 mila euro.

Le polizze vite hanno come beneficiaria proprio Virginia Raggi, che ha dichiarato di essere venuta a conoscenza delle stesse solo durante l’interrogatorio dei pm. Per la tipologia di prodotto assicurativo, questo risulta possibile, perché si tratta di polizze per le quali non è richiesta la firma del beneficiario.

La procura ha fatto sapere che i fatti non risultano penalmente rilevanti, quindi Virginia Raggi non è di fatto accusata di nulla. La diretta interessata ha ribadito di essere intenzionata a rimanere al suo posto, di avere sentito Beppe Grillo e di averne ricevuto il pieno appoggio.

Ora le indagini si concentreranno sull’origine del denaro utilizzato da Romeo per stipulare le polizze. Una delle due ha scadenza nel 2019, l’altra non ha invece alcuna scadenza. In entrambi i casi, il premio sarebbe andato al beneficiario (Virginia Raggi) solo in caso di morte dell’investitore (Salvatore Romeo).

Resta anche da capire per quale ragione sia stata indicata Virginia Raggi in qualità di beneficiario. Secondo alcune fonti, le motivazioni riportate sui documenti sarebbero generiche indicazioni, come “motivi affettivi”, giudicate “fantasiose” dai pubblici ministeri.