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Virus Nipah: come funziona la malattia virale

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In questo articolo mostriamo le cause e i sintomi prodotti del virus Nipah

Le priorità nel corso della vita possono essere molte: lavoro, affetti, amori. Oltre a questi soprattutto uno riveste una fondamentale importanza, sia per quanto riguarda se stessi che le persone più care. Stiamo parlando della salute. Nel corso della propria esistenza periodicamente ci si imbatte in vari malanni, più o meno delicati, che vengono superati con l’ausilio delle cure mediche. Però non sempre questo è sufficiente per giungere alla completa guarigione, soprattutto se una determinata patologia non viene curata in tempo. Di conseguenza risulta fondamentale la prevenzione e la conoscenza delle varie malattie, che possono colpire chiunque. Conoscere le cause, i sintomi per ottenere i dati necessari ad allarmarsi preventivamente e sottoporsi in tempo alle cure mediche. Oggi andiamo alla scoperta di un virus molto diffuso negli anno 90, ma che in alcuni paesi asiatici ha continuato a persistere periodicamente, ovvero il virus Nipah.

Virus Nipah

Si tratta di una malattia infettiva, causata appunto da virus in questione, soggetta alla trasmissione dagli animali all’uomo. Ciò può avvenire tramite il semplice contatto con la pelle, il sangue, o il consumo di cibo infetto. Può colpire persone di qualunque età, ed ha un’incisione di 1 individuo su 1 milione.

Questo virus è ampiamente diffuso in Asia, precisamente nella zona meridionale. India, Bangladesh, Singapore, sono stati i paesi protagonisti di questa endemia. Una ventina invece i casi riscontrati nel resto del mondo. Il virus ha colpito in maniera frequente fino al 2000. Successivamente sono avvenuti pochissimi casi, prevalentemente nelle nazioni enunciate precedentemente.

Sintomi

I sintomi classici sono febbre alta, mal di testa e di gola, dolori muscolari, nausea, attacchi di vomito, vertigini. In caso di mancata cura il virus può arrecare encefalite, convulsioni e coma. Queste problematiche possono provocare disturbi persistenti quali alterazione dell’umore, convulsioni, tremore e spasmi muscolari. Può essere considerata similmente a una polmonite, con ampie difficoltà respiratorie.

E’ un virus pleomorfo facente parte della famiglia dei Paramyxoviridae, ordine Mononogavirales, un sottoinsieme dell’Henipavirus, che usa l’Rna come materiale genetico. La causa del suo sviluppo è ricercabile nell’azione di pipistrelli che contaminano fritta e piante (consumate dall’uomo), attraverso i propri fluidi corporei. Questo non è il solo metodo di diffusione. Infatti anche specie come gatti, cavalli, maiali, possono essere colpiti da tale infezione, e di conseguenza trasmetterla al genere umano.

Durante la fase embrionale con febbre è alquanto complicato contraddistinguerla dalle altre patologie. Per evitare la diffusione del virus è opportuno impedire il contatto dei malati con gli altri, tramite isolamento e protezione, come mascherina, guanti e camice predisposti a queste situazioni.

Il tasso di mortalità di questo virus non è basso. Si va da 4 a 7 possibilità su 10 di decesso. I rischi aumentano se il paziente ha un’età elevata, se soffre di altre malattie o non viene curato sufficientemente.