Il calcio italiano viene superato anche in questo, creare parole prendendo spunto dai nomi dei calciatori.
In principio fu Fabio Capello: il celeberrimo “cassanata” (riferito agli atteggiamenti sopra le righe del fantasista barese Antonio Cassano) ha aperto la strada, percorsa dallo Sprakradet – ente custode della lingua svedese – che ha pubblicato i 40 nuovi vocaboli entrati nell’uso comune. Tra questi vi è appunto ‘zlatanare’ (in svedese: ‘zlatanera’) che significa ‘dominare, far qualcosa con forza’. L’idea è nata a Parigi, dove il Psg di Ancellotti e Thiago Silva, di Lavezzi e Verratti, ma soprattutto di Zlatan Ibrahimovic sta prendendo il largo in campionato – giustificando l’enorme mole di denaro spesa in sede di mercato.”Vogliamo dimostrare che la lingua è il prodotto di un dinamico processo democratico al quale tutti noi partecipiamo. Ogni singolare persona che parla svedese può contribuire a creare nuovi vocaboli” – ha detto Per-Anders Jande, motivando la svolta ‘calcistica’ adottata dal prestigioso istituto.