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Voucher lavoro, i nuovi precari per i ticket Inps

Voucher lavoro, i nuovi precari per i ticket Inps

Voucher lavoro, i nuovi precari per i ticket Inps, un vero e proprio esercito formato da 1,4 milioni di persone, malpagate e senza tutele. Entro giugno è previsto il decreto anti-abusi con la tracciabilità, che costringerà i datori di lavoro a uscire dal nero. Entro giugno arriverà infatti la...

Voucher lavoro, i nuovi precari per i ticket Inps, un vero e proprio esercito formato da 1,4 milioni di persone, malpagate e senza tutele. Entro giugno è previsto il decreto anti-abusi con la tracciabilità, che costringerà i datori di lavoro a uscire dal nero.

Entro giugno arriverà infatti la tracciabilità dei voucher. L’obiettivo è contrastare il boom dei ticket lavoro, 10 euro lordi, cresciuti in maniera vertiginosa negli ultimi anni, si registra un + 66 per cento solo nel 2015, dietro al quale si nascondono con tutta evidenza forme di economia sommersa. Riguarda soprattutto i giovani (il 31 per cento), poi le donne (oltre il 50 per cento), ma anche fasce di lavoratori maturi.
Nelle scorse settimane il governo aveva annunciato un decreto. Il provvedimento, però, non è ancora pronto. C’è tempo fino al 25 giugno quando scadrà il termine entro il quale è possibile modificare il decreto attuativo del Jobs Act relativo alle tipologie contrattuali. I tecnici ci stanno lavorando e lo schema di intervento ricalca quello già adottato contro l’abuso del job on call.

Oggi chi intende utilizzare il voucher per retribuire una prestazione accessoria, la riforma Fornero del lavoro del 2012 l’ha esteso sostanzialmente a tutti i settori, deve comunicare il periodo presunto nel quale ritiene che impiegherà un determinato lavoratore. Solo a consuntivo è tenuto a comunicare i giorni esatti della prestazione lavorativa. In questo meccanismo, che si affida all’onestà del datore di lavoro, si annida la possibilità dell’elusione e degli abusi. Senza, infatti, un controllo degli ispettori dell’Inps, il datore di lavoro può formalmente comunicare di aver impiegato quel lavoratore, per esempio, un solo giorno mentre di fatto può averlo impiegato in nero per un periodo ben più lungo. Cosa che effettivamente sembra accadere. Tanto che c’è uno scarto crescente tra voucher acquistati e voucher effettivamente riscossi.
Con la tracciabilità il datore di lavoro dovrà comunicare obbligatoriamente per via telematica i giorni e le ore nei quali impiega il lavoratore. I voucher sono diventati la forma estrema della precarizzazione del lavoro. Erano nati per le attività occasionali e accessorie. Ora sembrano prendere il posto delle vecchie collaborazioni. Si pensava che potesse essere utile per far affacciare nel mercato del lavoro figure professionali molto deboli e marginali: disoccupati di lunga durata, casalinghe, studenti, pensionati, disabili e così via. Si pensava a lavoretti del tutto occasionali più che a vere attività lavorative: giardinaggio, interventi di manutenzione e pulizia, baby sitter, manifestazioni sportive, culturali, caritatevoli