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Zara, in Turchia spuntano richieste d'aiuto dai jeans: 'Non siamo stati pagati'

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Zara, in Turchia spuntano richieste d'aiuto dai jeans: 'Non siamo stati pagati per il capo che stai per comprare'. Zara, Mango e Next creano un fondo monetario

Zara, l’azienda della moda low cost più proficua negli ultimi anni, è ancora una volta al centro delle polemiche. Questa volta la sede delle polemiche è ad Instanbul, in Turchia, dove alcuni clienti hanno trovato una (s)gradita sorpresa all0interno dei capi da acquistare.

‘Non siamo stati pagati per questo capo che stai per comprare’

La denuncia è partita da Instanbul, in Turchia, dopo che numerosi clienti avevano trovato nelle tasche di alcuni capi d’abbigliamento bigliettini con richieste d’aiuto. ‘Non siamo stati pagati per questo capo che tu stai comprando’, questa la denuncia dei produttori tessili, dei lavoratori che da anni producono i capi d’abbigliamento per Zara. La campagna di denuncia è partita da un piccolo stabilimento turco che recentemente è stato chiuso in seguito alla scomparsa fraudolenta del direttore dell’azienda, il quale avrebbe lasciato i suoi operai con tre mensilità in arretrato, senza contare le vacanze maturate e molto altro ancora.

L’azienda che si occupava della produzione tessile per la nota griffe di abbigliamento low cost, la Bravo Teksil, è recentemente stata chiusa. Il fallimento dell’azienda ha provocato la crisi per molte delle famiglie dei lavoratori della fabbrica, soprattutto perchè l’azienda non ha pagato le ultime tre mensilità dello stipendio ai lavoratori. Secondo alcune fonti, il direttore della fabbrica che produceva prodotti per Zara, Mango e Next sarebbe scappato con i proventi dell’azienda, lasciando nella confusione e nella crisi i suoi operai.

La responsabilità dell’azienda

Per alcuni gli stipendi che non sono stati addebitati ai lavoratori dovrebbero essere competenza delle griffe ed è per questo che sarebbe partita la campagna degli stessi lavoratori della fabbrica. Gli operai hanno quindi pensato bene di inserire in tasche di jeans, giubbotti, cappotti e altro i biglietti con la denuncia della loro indicibile situazione. Alla denuncia, le tre griffe interessate hanno avuto una reazione fulminea e, sembrerebbe, risolutiva.

La Index, il marchio che comprende Zara, Zara Home, Pull & Bear e altri marchi, ha sottoscritto un accordo con IndistriAll, Mango e Next per risollevare le sorti degli operai turchi della Bravo. Le tre aziende si impegnano, infatti, a risarcire non solo di tutte le mensilità non addebitate, ma anche di tutte le ferie maturate, le indennità e i compensi dei lavoratori assunti al momento della fraudolenta scomparsa del responsabile. Le griffe hanno intenzione di creare un fondo monetario utile a risarcire tutti gli operai e le famiglie colpite.