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11enne si toglie la vita. Era stufa dei bulli che la infastidivano ogni giorno

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Toni Rivers, 11 anni, si è tolta la vita. Si è sparata in testa con la pistola del padre. Era stanca di essere schernita dai bulli a scuola.

Hampton, South Carolina. E’ accaduta qui, la tragedia. Una ragazzina di 11 anni si è tolta la vita. Il suicidio era annunciato. Questa è la triste vicenda di Toni Rivers, che veniva continuamente infastidita dai bulli. Non ne poteva decisamente più di essere presa in giro. Così, una volta tornata a casa la ragazza si è sparata in testa. La pistola apparteneva al patrigno, Robert Thomas, il quale ha dichiarato di tenere le pallottole separate dalle armi. Il suo obiettivo era quello di proteggere i figli più piccoli. Peccato che così non sia stato.

La storia di Toni Rivers

Toni Rivers veniva continuamente schernita e derisa a scuola. Come accade molto spesso, alcuni ragazzi si erano fissati su di lei e la prendevano sempre in giro. L’11enne era costretta a subire le violenze psicologiche, provocate dai compagni, ogni giorno a scuola. Tutto questo, l’ha spinta a compiere il fatidico gesto. Toni ha deciso di liberarsi dai soprusi di questi bulli nella maniera più tragica.

La cosa che ha scioccato più di tutto è stato il fatto che la pistola apparteneva al patrigno di Toni. La ragazzina ha trovato l’arma e il finale è stato indescrivibile. Il padre ha, in seguito, dichiarato alla polizia di tenere le pallottole nascoste e separate dalle armi.

A trovare il corpo senza vita di Toni è stata poi la sorella di 14 anni. E’ stata proprio lei a chiamare i soccorsi. A quanto dichiarato dalla zia Maria Petersen, all’uscita da scuola la ragazza avrebbe salutato le amiche ammettendo il fatto di essere stanca di tutto. Aggiungendo anche che, si sarebbe ammazzata. Si è trattato, dunque, di un suicidio annunciato. Nessuno, però, ha potuto evitare la tragedia.

Le dichiarazioni della madre di Toni

Amy Thomas, la mamma della piccola Toni, è rimasta senza parole. Nei mesi precedenti, Amy aveva avvisato la scuola che la figlia era vittima di bullismo. Inoltre, aveva provato a contattare la direzione due giorni prima del suicidio, senza ottenere risposta.

“Siamo devastati, ma siamo anche pieni di rabbia perché la scuola ha abbandonato la nostra bambina, la nostra famiglia, la nostra comunità” questa la dichiarazione piena di disperazione della madre di Toni.

Ora, sei famiglie rimaste scosse, i cui figli frequentano la stessa scuola di Toni, hanno iniziato a raccontare le storie di bullismo. Tutto per cercare di preservare le loro ragazze, di cui sono costantemente oggetto, come lo era la piccola e innocente Toni.