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Catanzaro, 12enne cade dal quinto piano: ipotesi suicidio

Incidente mortale a Roma

Shock a Catanzaro, dove una 12enne è morta cadendo dal quinto piano della palazzina dove abitava con la sua famiglia. Non è escluso il suicidio.

Tragedia a Catanzaro, dove una ragazzina di 12 anni è deceduta cadendo dal quinto piano della palazzina dove abitava. Sul posto sono accorsi i soccorritori del 118, ma per la 12enne nessuna speranza: è morta sul colpo. La Polizia sta indagando sulla dinamica dei fatti: non è esclusa l’ipotesi del suicidio a causa di possibili liti familiari. La ricostruzione dell’accaduto, è resa difficile dal fatto i genitori della ragazzina sono in stato di shock per la tragedia occorsa e che la famiglia fosse ritenuta del tutto normale, senza problemi particolari.

Il papà e la mamma

La ragazzina caduta dal balcone del condominio dove abitava, nel quartiere Piano Casa di Catanzaro, era figlia di un rappresentante e di una casalinga. Era la maggiore di tre fratelli. Come già detto, gli inquirenti hanno fatto sapere che la loro situazione familiare non destava preoccupazioni o sospetti. Si attende di sapere cosa emergerà da ulteriori indagini sul caso: se quella della ragazzina si stata una caduta accidentale o un suicidio.

Le autorità sul posto

Nel luogo dove è avvenuto il fatto, sono accorsi i volontari del 118, la Polizia di Stato, il magistrato di turno della Procura di Catanzaro e il medico legale, la Dottoressa Isabelle Aquila. Quest’ultima dovrà chiarire la dinamica della tragedia che ha lasciato attoniti e sconvolti i residenti del capoluogo calabrese.

I precedenti

Se dovesse essere confermato che la 12enne, vista la sua giovane età, si è tolta la vita per l’incapacità di sopportare alcune incomprensioni in famiglia o magari a causa di un brutto voto a scuola, purtroppo non sarebbe la prima ad averci almeno provato.

Nel giugno del 2015, una 13enne di Catania si era buttata giù dal secondo piano perché il padre le aveva vietato di andare al mare con le amiche. Quella della giovanissima sarebbe stata una “vendetta”, un “dispetto” nei confronti del genitore, alla quale fortunatamente era sopravvissuta.

Tentativo di suicidio anche per una 14enne di Cesena, che nel gennaio del 2016 si era lanciata dal tetto di casa, probabilmente per un brutto voto a scuola. Giunta in ospedale in condizioni molto gravi, la ragazzina non era comunque in pericolo di vita.

Motivi più seri, i litigi e la separazione dei genitori, avevano invece spinto nel gennaio del 2017 una 14enne di Valverde, in provincia di Catania, a impiccarsi al letto a castello della sua cameretta che condivideva con i fratelli. La ragazzina aveva lasciato messaggi d’addio alla madre e agli amici, nei quali spiegava le motivazioni del suo gesto disperato.

Ai primi di febbraio del 2018, a Brescia, si era impiccato dopo essere stato rimproverato dai genitori addirittura un bambino di 8 anni. Stessa sorte aveva scelto un ragazzino di Torino ad aprile a causa di litigi tra i genitori. Aveva compiuto 12 anni due giorni prima di togliersi la vita. Storie queste di disagio profondissimo e di fragilità incompresa.