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16enne morto per dieta: era un aneurisma

Pimonte

L’autopsia ha stabilito che il 16enne Gennaro Somma, di Pimonte in provincia di Napoli, che si pensava morto per una dieta drastica, è invece deceduto per un aneurisma cardiaco.

La vera causa del decesso

Gennaro in pronto soccorso

La vicenda di Gennaro Somma – detto “Gennarone” dagli amici -, il 16enne di Pimonte, in provincia di Napoli, morto all’alba di ieri mattina, mercoledì 5 luglio, poco prima di giungere al pronto soccorso dell’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia “a causa di una dieta drastica non seguita correttamente dal dietologo (o di un vaccino appena fatto)” che gli aveva fatto perdere ben 30 chili mentre precedentemente era arrivato a 150, aveva suscitato molto scalpore per la sua tragicità. L’autopsia sul cadavere, disposta dalla procuratrice di Torre Annunziata Andreana Ambrosino ed eseguita dal medico legale dottor Sergio Infante, ha però scoperto che il decesso dell’adolescente è dovuto ad un aneurisma cardiaco causato da una malattia congenita al cuore – un lieve malformazione aortica – della quale nessuno era a conoscenza.

Morto a 16 anni

La procura di Torre Annunziata aveva aperto un’inchiesta sulla vicenda – contro ignoti, ma nel mirino degli inquirenti sembra vi fossero due medici e quattro infermieri -, tuttavia visti gli sviluppi, potrebbe presto decidere di archiviarla. Intanto il corpo del ragazzo è stato restituito ai genitori – padre elettrauto a Castellammare e madre casalinga – che oggi alle ore 18 presso la Chiesa di San Sebastiano a Pimonte, lo saluteranno per l’ultima volta. La tragedia ha sconvolto l’intero paese, un comune di 6.054 anime, e il sindaco da poco rieletto, Michele Palummo, ha proclamato il lutto cittadino. Amici e parenti piangono Gennaro sui social.

Altra storia

Sindaco di Pimonte

Di Pimonte e del suo sindaco di sta parlando in queste ore anche per la vicenda di uno stupro di gruppo avvenuto l’anno scorso ai danni di una ragazzina dell’età di Gennaro, la cui famiglia avrebbe detto di voler espatriare, trasferendosi in Germania, visto che i colpevoli sono ancora liberi – uno di loro ha problemi psichici – e secondo alcuni l’avrebbe già fatto. Il primo cittadino Palummo non aveva trovato di meglio da fare che definire – durante un’intervista alla trasmissione “L’aria che tira” su La7 – una “bambinata” la violenza sessuale da parte dei coetanei della vittima, suscitando naturalmente un mare di polemiche. Lo stesso parroco della Chiesa di San Michele, don Gennaro Giordano, alla cui comunità sono stati affidati i ragazzi accusati del crimine, ha dichiarato: “Ma quale bambinata? Ciò che è stato fatto ai danni di quella ragazza è un reato. Ed è un peccato mortale. Chi ha offeso lei, ha offeso anche Dio”. In seguito il sindaco di Pimonte ha fatto marcia indietro sulle sue affermazioni, dichiarando: “Intendo porgere le mie più sentite scuse alla nostra giovane concittadina alla sua famiglia ed all’intera cittadinanza per aver utilizzato un’espressione infelice, assolutamente impropria e che non era affatto riferita a quanto le è purtroppo capitato. Condanno ogni forma di violenza e di sopruso, tanto più se perpetrata contro una giovane donna – ha proseguito Palummo – Ho condannato l’episodio quando è successo e continuo a ritenerlo oggi un fatto quanto mai grave. Intendo, inoltre, ribadire che Pimonte è un paese pulito, sano, fatto di persone perbene, di onesti lavoratori”. Ma questa è un’altra storia rispetto alla morte di Gennaro Somma.