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17 anni e come uscirne vivi: recensione

17 anni

Ecco la recensione del film 17 anni e come uscirne vivi, scritto e diretto da Kelly Fremon che sarà proiettato dal 30 marzo nelle sale italiane. 17 anni e come uscirne vivi è il nuovo film diretto da Kelly Fremon che arriverà nelle sale cinematografiche italiane il 30 marzo. Il film è impernia...

Ecco la recensione del film 17 anni e come uscirne vivi, scritto e diretto da Kelly Fremon che sarà proiettato dal 30 marzo nelle sale italiane.

17 anni e come uscirne vivi è il nuovo film diretto da Kelly Fremon che arriverà nelle sale cinematografiche italiane il 30 marzo. Il film è imperniato sulle vicende adolescenziali di Nadine e Krista, due amiche per la pelle che si alleano per uscire indenni dai percorsi accidentati del crudele mondo liceale. Nadine scoprirà ben presto che Krista frequenta in gran segreto suo fratello e questo lede irreversibilmente la fiducia nella sua migliore amica. Il rapporto si tramuterà in una acerrima inimicizia nella quale le due protagoniste non si risparmieranno colpi bassi.

17 anni e come uscirne vive è un classico esempio di cinema da high school, che narra un contesto esistenziale, quello delle scuole superiori, nel quale troppo spesso ci si trova ad imbattersi nei primi vuoti esistenziali e nelle prime sconfitte della vita destinate inevitabilmente a lasciare il segno e a condizionarci nel prosiguo della nostra esistenza.

Un film, che in questo senso, appare davvero credibile per le scenografie utilizzate, le musiche e l’uso dei costumi. Ottima anche la sceneggiatura della regista Kelly Fremon che non scade mai nella banale rappresentazione degli adolescenti standard ma che prova ad intessere una trama che analizza in modo approfondito i disagi di un’adolescenza tormentata. Il pessimo rapporto di Nadine con il fratello e la madre, sfocerà in un odio incondizionato verso l’amica rea di essersi invaghita del fratello e di avere instaurato una relazione sentimentale. Quell’amica che lei percepiva come alleta la costringe a rimanere sola in una giungla sociale che non ammette appelli, qual’è la scuola superiore.

Emerge prorompente l’ordinario dramma della scarsa sintonia tra adolescenti e famiglia e la gelosia del rapporto amica-fratello in un contesto in cui il conflitto perenne, anche con se stessi, è pane quotidiano. Un film che scorre piacevole e che consigliamo caldamente di vedere. Un’indagine mirabile sui conflitti generazionali e il disagio di crescere in una società che tanto chiede e poco dà.