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21 anni, gay e presto padre: "Ma non avverrà in Italia, per il bene dei miei figli"

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Da una recente indagine è emerso come stiano cambiando le opinioni su matrimonio e figli anche per le coppie gay: ma il cammino è ancora lungo

Una nota testata nazionale si è prestata a sondare l’impegno dei giovani per i diritti degli omosessuali. Le reazioni sono state coerenti con i dati emersi in precedenti indagini, secondo i quali il 52% dei giovani italiani tra i 13 e i 34 è favorevole al matrimonio fra persone dello stesso sesso. Sposarsi e avere figli devono essere diritti riconosciuti a tutti, dunque. Ovviamente anche eterosessuali danno il loro sostegno, per esempio partecipando al Gay Pride di Milano di pochi giorni fa.

Ma il fatto di sposarsi e avere figli tra coppie omosessuale potrà avvenire davvero senza problemi? La risposta, al moneto, è no. La legge Cirinnà sulle unioni civili è un sicuro passo avanti molto importante, ma è solo il primo, dal momento che non include la stepchild adoption. Esso inoltre non permette di sposarsi con le stesse modalità degli eterosessuali.

Le stesse reazioni dell’opinione pubblica, quando si entra nella sfera privata, tradiscono un atteggiamento di tipo conservatore. Il 66 per cento degli italiani, ad esempio, confessa di sentirsi turbato rispetto all’eventualità che il proprio figlio/a possa essere attratto/a da persone dello stesso sesso. Un giovane scout gay, preso a campione tra gli intervistati, conferma di sentirsi a disagio quando passeggia tenendo per mano il fidanzato.

Gay, matrimonio e figli: perché non anche in Italia?

L’altra questione, oltre al matrimonio, è quella della possibilità di avere e di crescere dei figli. La paura di perdere l’affido dei propri figli nel caso succeda qualcosa al proprio partner, l’unico genitore riconosciuta dalla legge, è un altro degli aspetti presi in considerazione. Secondo altri intervistati, negare il matrimonio e l’adozione a qualcuno perché omosessuale è come negarli a qualcuno perché ha i capelli marroni. “Si può discutere dei pari diritti, ma non si può discutere di amore”, sostiene un altro ragazzo. Mentre altri sono comunque convinti che un bambino abbia diritto ad avere un papà e una mamma.

Una testimonianza toccante di un giovane racconta: “Oggi vivo serenamente la mia relazione omosessuale. Un giorno, poi, vorrei avere la possibilità di scegliere se avere dei figli. Spesso mi chiedo se rimanere in Italia, nella mia Emilia, dove il lavoro e il benessere di certo non mancano. La mia è una terra aperta e tollerante. Vivo la quotidianità a testa alta, anche se non sul posto di lavoro, perché purtroppo la crescita professionale potrebbe risentirne. Spesso mi chiedo se varrà la pena rimanere… Perché non trasferirsi in Francia o in Spagna, dove i diritti civili sono ormai acquisiti da tempo? Le Unioni Civili mi hanno dato speranza. E allora, per il momento, speriamo e lottiamo”.