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25 aprile, Mattarella depone corona d'alloro all'Altare della Patria: poi va ad Acerra

25 aprile mattarella

Come da tradizione, Mattarella ha deposto una corona d'alloro all'Altare della Patria: il programma per le celebrazioni del 25 aprile lo vede ora ad Acerra. 

Come ogni anno in occasione della Festa della Liberazione del 25 aprile, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha reso omaggio al Milite Ignoto deponendo una corona d’alloro all’Altare della Patria e osservando un minuto di silenzio. In seguito si è recato ad Acerra, dove “idealmente abbracceremo tutti gli altri luoghi che videro l’eroismo, la sofferenza e la morte di quanti si sacrificarono per consegnarci un paese libero e democratico“.

25 aprile, Mattarella all’Altare della Patria

Alla cerimonia romana hanno preso parte alcune tra le più alte cariche dello Stato tra cui la presidente del Senato Elisabetta Casellati, il vice-presidente della Camera Ettore Rosato e il presidente della Corte Costituzionale Giuliano Amato. Presenti anche il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Assente invece il premier Mario Draghi che è ancora positivo al Covid.

25 aprile, Mattarella atteso ad Acerra

Dopo aver deposto la corona d’alloro all’Altare della Patria, il capo dello Stato è partito alla volta di Acerra dove sarà accolto in piazza Angelo Soriano per poi andare al Castello dei Conti. Luogo simbolo della Resistenza, nel piccolo paesino campano la ferocia dei nazisti causò 88 morti accertati e numerosi dispersi per un massacro messo in pratica dal reggimento Hermann Göring tra l’1 e il 3 ottobre del 1943.

Qui Mattarella ricorderà quella tragedia che riporta ai massacri vissuti dal popolo ucraino in questi giorni di guerra. Questo infatti il suo richiamo agli italiani: “Nella ricorrenza della data che mise fine alle ostilità sul territorio italiano, viene un appello alla pace. Fu un’esperienza terribile che sembra dimenticata, in queste settimane, da chi manifesta disinteresse per le sorti e la libertà delle persone accantonando valori comuni su cui si era faticosamente costruita, negli ultimi decenni, la convivenza pacifica tra i popoli“.