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29 novembre 1954: Chiude l’Isola delle Lacrime

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Distesa sulla foce del fiume Hudson, nella baia di New York, Ellis Island è stata per più di mezzo secolo il punto di ingresso negli Stati Uniti di milioni di immigrati europei. Fino al 1850 non esistevano procedure ufficiali per l’immigrazione a New York.  Poi i tumulti che attraversarono l’...

Ellis IslandDistesa sulla foce del fiume Hudson, nella baia di New York, Ellis Island è stata per più di mezzo secolo il punto di ingresso negli Stati Uniti di milioni di immigrati europei. Fino al 1850 non esistevano procedure ufficiali per l’immigrazione a New York. Poi i tumulti che attraversarono l’Europa nel 1848 fecero impennare il numero di chi si imbarcava per cercare una nuova vita negli Stati Uniti, che si videro costretti a instituire un centro per la raccolta e la regolarizzazione di questa enorme massa di persone. Il primo fu Castle Clinton in Battery Park, sulla punta meridionale di Manhattan, che però si rivelò abbastanza inadeguato allo scopo. Fu così che nel 1892 si pensò di utilizzare il vecchio arsenale che si trovava su Ellis Island come centro per l’immigrazione, con un traghetto che faceva la spola con le navi approdate provenienti dall’Atlantico. Qui, i passeggeri che non avevano viaggiato in prima o seconda classe, erano sottoposti a dure ispezioni. La prima, abbastanza rapida, serviva per segnalare chi necessitava di maggiori accertamenti sanitari, con un segno di gesso sulla schiena. Poi ci si dirigeva nella Sala di Registrazione, dove gli ispettori interrogavano ciascun immigrato, ne sondavano le intenzioni, la provenienza, le capacità ed anche l’orientamento politico. Poi c’era la “scala della separazione” dove molte famiglie si dovevano separare, maschi da una parte, donne e bambini da un’altra, per ulteriori esami. Dopo tutti questi controlli, che a volte potevano superare la giornata intera, veniva lasciata una Inspection Card che permetteva di raggiungere la terraferma. In quelle sale, dove il destino di intere famiglie era deciso in qualche ora, le scene strazianti erano all’ordine del giorno, tanto da far meritare all’isola il soprannome di Isola delle Lacrime. Fu chiusa dopo che per anni fu utilizzata per lo più solo come prigione, in seguito al successo dei viaggi aerei transoceanici che resero obsoleti i lunghi viaggi via mare. La sua funzione fu ereditata dalla dogana aeroportuale.