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Banca Etruria e conflitto di interessi: perquisizioni della Gdf in 14 società

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E' finalizzata all'acquisizione e al sequestro di documentazione comprovante i rapporti tra alcuni esponenti del Consiglio di amministrazione di Banca Etruria e del Lazio società cooperative, e quattordici società assegnatarie di affidamenti o che aspiravano ad ottenere gli affidamenti, la perquis...

E’ finalizzata all’acquisizione e al sequestro di documentazione comprovante i rapporti tra alcuni esponenti del Consiglio di amministrazione di Banca Etruria e del Lazio società cooperative, e quattordici società assegnatarie di affidamenti o che aspiravano ad ottenere gli affidamenti, la perquisizione effettuata stamattina dai militari della guardia di Finanza di Arezzo.

Secondo gli inquirenti, il reato sarebbe quello di omessa comunicazione del conflitto di interessi per quanto riguarda alcune operazioni aziendali che hanno determinato la crisi finanziaria che ha attanagliato l’istituto di credito. Perquisizioni sono state effettuate in diverse sedi della Banca in varie regioni, Toscana, Lombardia, Liguria ed Emilia Romagna.

La documentazione rinvenuta sarà poi passata al setaccio al fine di compararle con quelle già in possesso degli organi inquirenti, che testimonierebbero l’intreccio di relazioni tra le società affidatarie e la stessa Banca, e valutare se tale conflitto di interesse potrebbe essere messo in relazione con la crisi finanziaria dell’istituto di credito.

La documentazione che è stata acquisita a Banca Etruria, è finalizzata anche ad acquisire i verbali dei consigli di amministrazione, nel corso dei quali sono stati deliberati i fidi alle società. Da quanto è emerso dalla documentazione in possesso degli inquirenti le aziende che hanno beneficiato di finanziamenti, sarebbero risultate ‘assegnatarie di affidamenti deteriorati o interessati a qualsiasi titolo all’erogazione di essi‘.

Cioè a dire che le aziende assegnatarie dei fidi non hanno poi restituito le somme dovute, contribuendo al buco di bilancio, che ammonta a ben 3 miliardi, che ha affossato la Banca Etruria. Dalle perquisizioni potrebbe nascere un nuovo fronte giudiziario, stavolta per bancarotta fraudolenta.

L’ex presidente di Banca Etruria, Lorenzo Rosi e l’ex consigliere, Luciano Nataloni sono già stati sottoposti ad indagine con l’accusa di conflitto di interessi e per questa ragione la procura di Arezzo ha ordinato le perquisizioni al fine di accertare le accuse mosse.