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8 migranti minorenni sequestrano responsabile di una casa famiglia

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8 migranti diciassettenni, originari del Gambia e della Guinea, hanno sequestrato il responsabile della casa famiglia di Caivano dove erano ospitati.

Voglia di fuggire

Possiamo solo immaginare il disagio e il bisogno che spingono i migranti a fuggire dalla propria casa. Non è solo la fuga da un ambiente ostile, quasi sempre in guerra con qualcuno, ma è anche la fuga dalla miseria. Molti migranti che approdano in Italia – tra l’altro in condizioni al limite dell’umano – non hanno l’Italia come meta di approdo e non intendono supplicare per un po’ di elemosina. Un esempio di quanto il bisogno possa rendere ciechi viene dato dall’azione di sequestro compiuta da un gruppo di 8 ragazzi migranti di solo 17 anni. Questi giovani migranti hanno deciso di sequestrare il responsabile della casa famiglia dove erano ospitati, a Caivano, allo scopo di ottenere i soldi necessari per potersene scappare. Tutto si è risolto, ma per i ragazzi ora c’è una condanna e un processo da affrontare.

Il sequestro

L’azione è avvenuta in maniera fulminea: gli 8 migranti, provenienti dal Gambia e dalla Guinea, una volta stabilito il piano sono entrati in azione. Hanno fatto irruzione nello studio dove si trovava il responsabile: lo hanno immobilizzato e hanno subito chiesto soldi e documenti. I ragazzi intendevano arraffare tutto il possibile per poi scappare e darsi alla macchia. Inoltre i giovani migranti avevano barricato con i mobili l’entrata della casa famiglia, per evitare che giungesse qualcuno a soccorrere il responsabile. Ma, per fortuna, il sequestrato, in un momento di distrazione dei ragazzi, è riuscito a slegarsi e a correre nella sua abitazione al piano di sotto. Da lì ha chiamato i Carabinieri, che erano comunque già stati allertati dai vicini. All’arrivo delle forze dell’ordine, la squadra mobile di Casoria, gli 8 migranti erano ancora barricati nella casa famiglia. Lì l’avventura dei giovani migranti è finita: sono stati arrestati e portati al centro per minori di Napoli.

Il processo

Ora questi 8 ragazzi dovranno essere processati dal tribunale dei minori di Napoli per le accuse di sequestro di persona ed estorsione. Non sono accuse da niente, soprattutto per dei ragazzi di 17 anni che hanno compromesso, così, la loro reputazione. Tutto finisce bene per il responsabile della casa famiglia, che ne esce illeso e senza aver perso nulla – anche se dovrà risistemare il suo ufficio, messo a soqquadro dai ragazzi quando si sono barricati dentro. Cosa avrebbero davvero ottenuto questi giovani migranti nel caso che il loro piano fosse andato a buon fine? Una vita da latitanti, in Italia come in qualunque altro paese, non vuol dire libertà. Ma spesso i giovani migranti che arrivano in Italia si sentono messi alle strette perché vedono di non aver raggiunto il paese d’oro che si aspettavano, ma sentono comunque l’impellenza di guadagnare ciò che avevano sperato. Ora, però, i loro sogni di gloria sono messi definitivamente da parte e dovranno solo affrontare un processo che li segnerà nel profondo e che li punirà per il gesto avventato che hanno fatto. Hanno commesso l’errore di mordere la mano di chi gli dava da mangiare.

(Ma chiunque può compiere un gesto folle. Vedi: “Accerchiano e aggrediscono militari per evitare fermo: scoppia la rabbia dei cittadini“)