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A Milano femministe in corteo per l'aborto "libero e sicuro"

Una manifestante ripresa da Lisa Capasso

Pirellone presidiato "contro lo smantellamento del welfare e della sanità": a Milano le femministe radunate in corteo per l'aborto "libero e sicuro"

Come in tutta Italia, Roma in primis, anche a a Milano le femministe si sono radunate in corteo per l’aborto “libero e sicuro”. Le attiviste di “Non una di meno” sono scese in strada a manifestare in un giorno simbolico, quello della  giornata internazionale dell’aborto sicuro. E lo hanno fatto al grido di “My body, my choice” ed in un momento in cui alcune di esse ravvisano nell’avvento politico del governo Meloni un pericolo per quel diritto. 

A Milano femministe in corteo per l’aborto

A Milano c’è stato il raduno in piazza Duca d’Aosta, poi in serata le manifestanti hanno iniziato le loro tappe. Il corteo si è snodato fino a toccare la Regione Lombardia “contro lo smantellamento del welfare e della sanità“. Poi il serpentone di manifestanti ha fatto tappa davanti al consolato degli Stati Uniti D’America “in solidarietà” con le donne “dopo la sentenza della coorte suprema contro il diritto all’aborto“. Fra le tappe non sono mancate le sedi del ministero dell’Economia e delle Finanze

Tutte le tappe simboliche della marcia

Perché? In questo caso “contro il carovita e la violenza economica, per un reddito di autodeterminazione universale per tutti”. Infine, come ha spiegato bene Milano Today, il corteo ha fatto tappa alla Prefettura ed all’università degli studi di Milano “per un’educazione sessuale al consenso e alle differenze, per una formazione transfemminista”. La tappa di chiosa è stata quella del Policlinico e della clinica Mangiagalli per chiedere che gli obiettori stiano “fuori dagli ospedali”. Fra gli striscioni, ripresi anche sui social, quelli con scritto: “Partigiane, organizziamo la resistenza” e “Aborto libero e sicuro, diritti per tutte. Molto più di 194”.