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A San Gregorio Armeno anche i Re Magi hanno il Green pass: protesta dei no vax

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Ai Re Magi serve il Green pass e a San Gregorio Armeno glielo forniscono. L'iniziativa goliardica di un artigiano non è piaciuta ai no vax.

Anno che viene, presepe che trovi. È da sempre così a San Gregorio Armeno, la strada di Napoli che conserva e diffonde anche alle nuove generazioni l’antica arte partenopea dei presepi. Negli anni tutti gli esponenti di spicco della società civile, della politica, della sport e dello spettacolo hanno avuto la loro stautetta e dunque non c’è da sorprendersi se quest’anno il protagonista sia il Green pass, ben visibile in una bottega tra le mani dei Re Magi.

I Re Magi con il Green pass

I Re Magi possono dunque entrare nella grotta di Gesù e lasciare i propri doni. “Era obbligatorio per loro – dice il maestro che li ha realizzati, Marco Ferrignodal momento che stanno per cominciare un lungo viaggio che li porterà verso la stalla dove nascerà il Bambin Gesù”. Lo stesso Ferrigno ironizza poi sul fatto che il Green pass scadrà il 6 gennaio per i Re Magi.

Il presepe ha i Re Magi con il Green pass

Per quanto incarni lo spirito di San Gregorio Armeno e lo stile dell’antica arte dei bottegai della via di Napoli, l’iniziativa non è stata esente da critiche da parte di coloro che si battono contro i vaccini e la loro diffusione su larga scala, i cosidetti no vax.

Anche i Re Magi hanno il Green pass

“Sul mio profilo Instagram – ha detto Ferrigno all’ANSA – assieme ai tantissimi like mi stanno dicendo di tutto. Dal fascista al naziskin. Eppure non ho fatto niente di diverso dal solito, attualizzare il presepio introducendo personaggi o situazioni del momento. L’anno scorso misi la mascherina ai Re Magi, quest’anno li ho dotati di green pass. È solo un messaggio ironico, nessuna volontà di fare polemica. Anzi – conclude l’artigiano – semmai l’intento era quello di stemperare certe tensioni che esistono. Nulla di più”.