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A Venezia applausi per "Freaks out", un'avventura sulla diversità

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Venezia, 8 set. (askanews) - E' stato accolto dagli applausi l'attesissimo film di Gabriele Mainetti "Freaks out", in concorso alla Mostra di Venezia e dal 28 ottobre nei cinema. Racconta la storia di quattro artisti circensi, interpretati da Aurora Giovinazzo, Pietro Castellito, Claudio Santamari...

Venezia, 8 set. (askanews) – E’ stato accolto dagli applausi l’attesissimo film di Gabriele Mainetti “Freaks out”, in concorso alla Mostra di Venezia e dal 28 ottobre nei cinema. Racconta la storia di quattro artisti circensi, interpretati da Aurora Giovinazzo, Pietro Castellito, Claudio Santamaria e Giancarlo Martini, che nella Roma del 1943 si esibiscono in un circo guidato da Israel, personaggio impersonato da Giorgio Tirabassi. Quando quest’ultimo scompare misteriosamente i quattro “freaks” restano soli nella città occupata dai nazisti. Qualcuno però ha messo gli occhi su di loro, con un piano che potrebbe cambiare i loro destini e il corso della storia. “Freaks out” è un racconto d’avventura, un romanzo di formazione e una riflessione sulla diversità.

Il film è stato scritto dal regista e da Nicola Guaglianone, che aveva già sceneggiato il suo primo film, “Jeeg Robot”. Mainetti spiega: “Jeeg Robot e Freaks out non sono dei film di supereroi, almeno io non mi avvicino in questo modo. Non sono un fan dell’eroe in calzamaglia che si batte contro un male definito.

Io parlo di persone che hanno paura, di persone che sono come noi e che nell’arco trasformativo possono semplicemente diventare delle persone migliori e per farlo devono semplicemente accettare la loro mostruosità, la nostra mostruosità”.

Claudio Santamaria, che era il protagonista del grande successo di “Jeeg Robot”, racconta così questa nuova avventura. “Per chiamare una persona a chiamare un biglietto e a sedersi in sala per due ore lo devi divertire, intrattenere, commuovere, toccare, quindi è un grande ritorno secondo me. E’ anche una riflessione profonda sul nostro cinema e quello che deve essere anche il cinema: è un film spettacolare che spero lasci, così come ha lasciato noi che lo abbiamo fatto, a bocca aperta, come Totò di Nuovo cinema Paradiso, di fronte a delle immagini, che ci lasci come dei bambini. Incantati di fronte a una grande magia ma anche di fronte a una grande riflessione, a dei personaggi che hanno dei drammi, che riescono in qualche modo a superare”.