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#AbolisciQualcosa: parodia social della campagna elettorale

#AbolisciQualcosa

I politici si sfidano a colpi di promesse e di abolizioni e la rete risponde a modo suo.

#AbolisciQualcosa, il nuovo hashtag creato appositamente per rispondere alle promesse elettorali fatte negli ultimi giorni dai politici. Ebbene sì, in vista delle elezioni politiche che si terranno il prossimo 4 marzo, i politici italiani si sfidano a colpi di promesse e abolizioni. Insomma, il solito copione a cui i cittadini assistono da anni e per questo motivo, hanno deciso di rispondere a tono con una parodia che ha fatto impazzire i social.

#AbolisciQualcosa

Il primo a fare delle promesse è stato il leader della Lega Matteo Salvini, parlando dell’abolizione della Legge Fornero. E come una valanga gli sono andati dietro tutti. Infatti, se da un lato abbiamo trovato Matteo Renzi che ha promesso l’abolizione del canone Rai, dall’altro c’è Pietro Grasso che ha parlato di abolizione delle tasse universitarie.

#AbolisciQualcosa

A queste gioco di chi promette di più, non poteva mancare il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ha prima ha promesso l’abolizione del Job Act per poi fare un passo indietro. Non è stato da meno neanche Luigi Di Maio del M5s che, non pago di aver annunciato di voler abolire spesometro, split payment e redditometro ha tagliato la testa al toro lanciando un progetto di abolizione di 400 leggi.
#AbolisciQualcosa
Insomma, una serie di promesse elettorali a cui gli italiani sono già abituati. E infatti, poche ore dopo su Twitter, l’hashtag #AbolisciQualcosa contava già migliaia di boutade di ogni risma, raccontando le avversioni di un Paese, o almeno della sua parte più interattiva e giocosa: condannati a morte il ragù di seitan, i gruppi di mamme su Whatsapp, gli spigoli dei mobili, le porzioni di pastasciutta scarse.

#AbolisciQualcosa

C’è chi la butta sul galateo al cinema, proponendo di fare piazza pulita di chi tossisce in sala, chi pensa alla legge di gravità o a come Di Maio, cancellando 400 leggi, potrà sostenere il primo esame all’università o studiare meno diritto privato perché il suo libra si sarà dimezzato. Così come non mancano frecciatine alla Fedeli e la speranza di avere in futuro solo ministri laureati.