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Abusa dei pazienti sotto anestesia: condannato a 9 anni un infermiere

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Giuseppe Maurizio Spanò è stato condannato a 9 anni. L'infermiere, di 54 anni, era solito violentare gli ignari pazienti sotto anestesia in uno studio medico privato a Marsala.

Giuseppe Maurizio Spanò condannato a 9 anni

Nove anni di carcere sono stati inflitti dal gup di Marsala Riccardo Alcamo a Giuseppe Maurizio Spanò, 54 anni. L’uomo è l’infermiere accusato di violenze sessuali su dei pazienti. Questi, sotto anestesia per esami diagnostici, venivano così violentati. Il tutto avveniva nello studio medico privato di via Sanità, a Marsala, del gastroenterologo Giuseppe Milazzo. Il pervertito vi lavorava da ben sette anni. A causa di un angioma, Spanò ha il volto sfigurato.

Spanò era in grado di intendere e volere

Giuseppe Maurizio Spanò è stato giudicato con rito abbreviato. Nel corso del processo due periti nominati dal giudice (il medico-psichiatra Gaetano Gurgone e la psicoterapeuta Francesca Lombardi) hanno attestato che l’infermiere, quando agiva, “era assolutamente in grado di intendere e di volere”.

La difesa, infatti, puntava su una parziale incapacità di intendere e volere dell’imputato, che oggi non è stata riconosciuta dal giudice. Il processo a Spanò è nato dalla riunione di due procedimenti. Quello relativo alla prima denuncia sporta da una donna che si risvegliò dalla sedazione prima del previsto e quello avviato per i sei casi di abusi filmati dalle telecamere successivamente installate dai carabinieri, che il 15 marzo 2016 hanno posto l’infermiere agli arresti domiciliari. Per Giuseppe Maurizio Spanò il pm Silvia Facciotti aveva chiesto la condanna a 13 anni di carcere.

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La testimonianza

Il caso è diventato celebre anche perché documentato e descritto dal noto programma televisivo Le Iene. L’inviata Nina Palmieri ha intervistato una coppia, moglie e marito. Lei, 65enne, nel marzo dell’anno scorso si era recata col marito, presso lo studio del dott. Milazzo dovendo eseguire una gastroscopia. La ricevono il medico e l’anestesista che, in realtà, anestesista non è ma è un semplice infermiere.

Spanò la fa accomodare in una saletta con al centro il lettino facendole poche domande sui farmaci assunti e l’età. Le fa anche un complimento e le dice “Ora facciamo questa punturina e non sentirai niente…”. L’intervista dell’inviata de Le Iene Palmieri con la donna si alterna ad una ricostruzione di quanto è stato registrato dalla telecamera installata nella stanza dove la signora è stata violentata.

Si vede l’infermiere che, furtivamente, infila le mani nelle mutandine della donna, ha un rapporto completo con lei anestetizzata, non contento ha anche un rapporto orale.

Il marito era stato invitato ad attendere in una saletta attigua. La povera donna viene svegliata con dei colpetti sulla guancia da Spanò.

Tornando a casa, la signora nota delle perdite bianche che le sono durate per due giorni. Il caso vuole che il marito legga sul giornale la notizia dell’infermiere accusato di stupro, e lo riconosce. Nel frattempo, un’altra paziente, si risveglia dall’anestesia prima del previsto, scopre tutto e denuncia il bruto. Scatta l’allarme: i carabinieri piazzano telecamere nello studio e, in modo molto discutibile, per 3 giorni osservano ed immortalano tutto ciò che avviene in quella stanza. In tutto vengono documentati ben 6 casi. Possibile che il dottor Milazzo non abbia mai visto nulla?