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Abusi su una 16enne affetta da sclerosi multipla

Abusi

Vittima di abusi a Torino una sedicenne affetta da sclerosi multipla. Ad approfittare di lei l'uomo di 50 anni che l'accudiva.

Un cinquantenne di Torino è stato condannato per aver abusato di una 16enne affetta da sclerosi multipla. L’uomo avrebbe approfittato della inferiorità psichica e fisica della giovane per approfittare di lei. Una serie di abusi perpetrati nel tempo e che hanno portato alla condanna dell’uomo. Tuttavia i giudici, nell’emettere la condanna, hanno riconosciuto delle attenuanti generali all’uomo. Infatti, secondo i magistrati, è fuor di dubbio l’esistenza di un sentimento di amore e affetto nei confronti della giovane da parte dell’uomo. Per cui, anche se ha approfittato da lei, i giudici riconoscono l’esistenza di un legame affettivo tra i due.

Abusi o amore

La vicenda è iniziata circa 4 anni prima, quando i due per la prima volta si conobbero. Secondo una ricostruzione sarebbe stato allora che la violenza sarebbe scattata per la prima volta. Complice dell’uomo, la situazione di salute della giovane. Secondo quanto riferito dall’avvocato del 50enne, Cristian Scaramozzino, il rapporto tra i due sarebbe stato sempre consenziente, in tutte le sue fasi. Le accuse di violenza carnale e abusi sessuali nei confronti del suo cliente sarebbero infondate e infamanti. La giovane infatti non soffre di alcun deficit mentale, ed è capace di intender e di volere. L’accusa degli abusi approfittando delle sue condizioni psico-fisiche sarebbero false.

La giovane

La famiglia della ragazza era originaria di El Salvador, ed era tornata a vivere là. osa questa che determinava lunghi periodi di solitudine per la sedicenne. Qui subentra l’imputato. L’avrebbe accudita lui a posto della famiglia. Le avrebbe fatto da badante, da accompagnatore alle visite mediche, accudendola al meglio. Sarebbe stato sia il suo confidente, che il suo amico. E da amante infine. Una spalla su cui poter sempre contare. Proprio a causa di queste sue premure, i giudici torinesi avrebbero riconosciuto per lui delle attenuanti generiche, come richieste dalla difesa.

Attenuanti

I giudici, a fronte dei 5 anni (sentenza di primo grado) a cui l’uomo era stato condannato, gli avrebbero condonato un anno di carcere, confermando così la sentenza di condanna. Sconterà 4 anni alla fine, come confermato pochi giorni fa dalla Corte di Cassazione. Le attenuanti sono state riconosciute dai giudici a causa del trattamento che l’uomo riservava alla giovane in viste delle cure mediche a cui era sottoposta. “Si è preso cura di lei provvedendo alle necessità primarie della giovane. L’ha sempre seguita e accompagnata anche durante le ore del trattamento medico, restandole sempre accanto.”

Per l’accusa gli abusi invece ci sono stati e sarebbero stati perpetrati tra il 2004 e il 2008. Continui abusi sessuali e totale dipendenza della giovane dalla volontà dell’uomo. I giudici hanno riconosciuto il fatto, ma hanno, infine, voluto mettere l’accento sul lato positivo della questione.