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Accordo 5s e centrodestra: il no a Romani al Senato

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La candidatura alla presidenza del Senato di Romani è stata dichiarata dai 5 stelle impossibile per i precedenti del capogruppo di Forza Italia.

Alt del Movimento 5 stelle alla candidatura alla presidenza del Senato di Paolo Romani, super favorito di Silvio Berlusconi. I pentastellati si oppongono a causa dei precedenti penali dell’attuale capogruppo di Forza Italia al Senato.

Il no a Paolo Romani

Il vertice della coalizione di centrodestra che si è tenuto a Palazzo Grazioli ha sancito un possibile accordo con il Movimento 5 stelle per quanto riguarda la spartizione delle presidenze delle Camere. La conclusione della trattativa pare avere soddisfatto i leader di centrodestra, nonostante non siano mancate divergenze sui nomi per le candidature. Il nome su cui puntano Berlusconi e i maggiori esponenti di Forza Italia per la successione al Senato è Paolo Romani, che l’ex Cavaliere ha incontrato prima del vertice a Palazzo Grazioli. Non viene esclusa Anna Maria Bernini, vice presidente dei senatori nella passata legislatura.

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I capogruppo del Movimento 5 stelle alle Camere, Giulia Grillo e Danilo Toninelli, si sono dichiarati contrari alla candidatura di Romani alla seconda carica dello Stato. I pentastellati hanno affermato che il Movimento intende rimanere fedele ai propri principi e che, per questo, non voterà mai persone condannate o sotto processo. Su Romani pesa infatti una condanna per peculato che, secondo i grillini, non lo renderebbe un possibile successore di Pietro Grasso.

Dunque, nuovi ostacoli sono comparsi lungo la strada in discesa per il centrodestra. Strada che si era definita anche grazie alla rivelazione di Salvini del candidato alla presidenza della regione Fiuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. Il leader aveva fatto l’annuncio su Twitter dopo avere ricevuto l’ok del capogruppo della Lega alla Camera nella scorsa legislatura.

Progetti per il futuro governo

Per quanto riguarda la formazione del prossimo governo, prima del vertice tra i leader del centrodestra Giovanni Toti aveva aperto un accordo con i pentastellati, mettendo in rilievo l’impellente necessità di una nuova legge elettorale. Il sistema in vigore, infatti, secondo quanto affermato da Toti, ha messo in luce i limiti di governabilità e le costrizioni alle scelte degli elettori.

Sull’argomento è stato sentito anche il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, che ha ipotizzato la costituzione di un governo di centrodestra sostenuto da maggioranze variabili. Tajani, intervistato a “Circo Massimo” su Radio Capital, si è espresso anche riguardo alle presidenze della Camere: “A me sembra giusto che Forza Italia possa avere la presidenza del Senato, perché è un partito di garanzia, stabilità e responsabilità”.

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