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Aceto: ecco come scegliere il migliore

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Vuoi scegliere a colpo sicuro il tuo aceto preferito? Hai voglia di osare sapori diversi? Un esperto consiglia quali sono gli accorgimenti da seguire per non sbagliare. Innanzitutto, per capire se l’aceto è buono bisogna assaggiarlo. L’acidità si avverte nettamente, ma non deve “bruciareâ€...

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Vuoi scegliere a colpo sicuro il tuo aceto preferito? Hai voglia di osare sapori diversi? Un esperto consiglia quali sono gli accorgimenti da seguire per non sbagliare. Innanzitutto, per capire se l’aceto è buono bisogna assaggiarlo. L’acidità si avverte nettamente, ma non deve “bruciare”. Soprattutto non deve essere questa la sensazione prevalente. L’ideale è avvertire un gusto piacevole, di rotondità e pienezza. Naturalmente, a seconda del prodotto di partenza, si dovranno avvertire note aromatiche diverse.

L’aceto di miele: facendo fermentare il miele nell’acqua si ricava l’idromele, da cui si ottiene poi l’aceto di miele. Stagionato per alcuni mesi, questo condimento è ricco di antiossidanti utili per combattere i radicali liberi. L’Italia è tra i Paesi migliori per l’apicoltura, quindi sceglili fatto con miele nostrano. Profumato e delicato, è indicato nel gazpacho, nelle marinature e sui crostacei.

L’aceto di mele: perfetto per condire le verdure cotte, si ricava dal sidro di mele (bevanda ottenuta dalla fermentazione di questi frutti). Ha un colore dorato e un gusto più delicato rispetto all’aceto di vino, grazie ad una minore acidità. Quello biologico nonè addizionato con caramello o con anidride solforosa.

L’aceto di vino: forte nel gusto e molto acido (minimo il 6% per legge), l’aceto di vino è il più utilizzato. Si ottiene grazie a particolari batteri (acetobacter) che trasformano l’alcol in acido acetico. Il colore deriva dal vino di partenza, ma può essere decolorato. Preferisci le bottiglie con la scritta “aceto di qualità”, che indica un prodotto ottenuto da vini selezionati, fatti fermentare lentamente.

L’aceto balsamico: l’aceto balsamico di Modena si ricava da mosti d’uva e aceto di vino, affinati in botticelle di legno per almeno 12 anni. Quello vero (molto costoso) riporta sempre la dicitura “tradizionale”, di Modena o di Reggio Emilia, ha il marchio Dop ed è contenuto in bottigliette da 100 ml. Di pregio il balsamico di Modena Igp, ma più commerciale, in bottigliette da 250 ml.

L’aceto di riso: si ricava dal sake, la bevanda alcolica giapponese ottenuta dalla fermentazione del riso. Il migliore è proprio quello prodotto in Giappone, perché conserva il gusto autentico di questo condimento gentile, fonte di zinco e selenio e molto digeribile. E’ perfetto sulle insalate e sui carpacci di pesce crudo.