> > Addio a Luciano Scozzai, il primo poliziotto infiltrato nelle mafie

Addio a Luciano Scozzai, il primo poliziotto infiltrato nelle mafie

Luciano Scozzai con il suo inseparabile maggiolino

Di lui si ricordano la straordinaria determinazione e quel Maggiolino cabrio: addio a Luciano Scozzai, il primo poliziotto infiltrato nelle mafie

Lutto nel mondo delle forze dell’ordine ed in particolare della Polizia di Stato, che dice addio a Luciano Scozzai, il “primo” poliziotto infiltrato nelle mafie. Negli anni ‘80 Scozzai era diventato una specie di icona di un certo modo di fare il poliziotto, spiccio, elusivo e capace di immedesimarsi in ogni circostanza a camuffare le sue finalità che erano quelle dello Stato. Le agenzie spiegano infatti che di Luciano si raccontano episodi alla Serpico, anche perché chi lo ha conosciuto giura e spergiura che Scozzai cosa fosse la paura proprio non lo sapeva. Purtroppo per poliziotto esemplare e per certi versi storico è morto la notte a 80 anni all’ospedale di Cattinara. 

Addio a Luciano Scozzai, lo storico infiltrato

Di Scozzai si conobbero le terrificanti skill in quanto ad efficacia negli anni Novanta, perché fu il primo poliziotto infiltrato in una organizzazione criminale. Questo dice almeno la vulgata su quell’omone dai capelli lunghi e le spalle larghe. I risultati arrivarono e grazie al suo lavorio sotto copertura per due anni alle fine Scozzai sgominò una organizzazione turco-calabrese, facendo arrestare oltre 50 persone molte delle quali con grossi giri di affari illegali nel paese con Ankara capitale.

Dall’Albania alla Mobile e poi in Antimafia

Scozzai era nato nel 1942 a Tirana, nell’Albania italiana per annessione all’italia fascio-sabauda. Molto giovane si trasferì con la famiglia in Friuli Venezia Giulia ed entrò giovanissimo in polizia. Poi era passato alla Squadra Mobile, dove aveva operato sotto il comando di Sergio Petrosino e Giuseppe Padulano. Alla fine la Mobile la diresse lui ed approdò all’antimafia di Bari. Chi Luciano lo conosceva bene lo ricorderà sempre alla guida di un Maggiolino cabriolet o al manubrio di una Guzzi V7 nera.