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Addio a Bea, la "bimba di pietra": il saluto della zia

Bea

La piccola Bea, la "bimba di pietra", ha concluso la sua battaglia. La rara malattia di cui era affetta l'ha portata via: ora è vicina alla sua mamma

Bea non c’è più. Il suo piccolo cuore da guerriera ha smesso di battere ieri sera. La piccola se ne è andata sei mesi dopo la sua mamma Stefania Fiorentino, morta a causa di un tumore nello scorso mese di agosto. L’Italia l’aveva conosciuta come “la bambina di pietra”, un nome vezzoso che la sua mamma e il suo papà Alessandro Naso non amavano. Ma che descriveva senza mezze parole la sindrome che le aveva provocato rigidità in tutte le sue articolazioni. Una malattia a cui nessuno è ancora riuscito a dare nemmeno un nome, per la quale non esiste tuttora una cura.

bimba di pietra

“Beatrice questa sera è volata via. In questo giorno, dedicato agli innamorati, ha deciso di correre ad abbracciare la sua mamma. Saperle insieme sarà la nostra forza”. Così ha scritto la zia di Beatrice, Sara Fiorentino, sorella di Stefania. Fu lei la creatrice, insieme con Stefania, del “Mondo di Bea”, una pagina sui social nata proprio per parlare di Beatrice e della sua rarissima malattia. La pagina, con il tempo, è diventata anche uno strumento per aiutare molti altri bambini colpiti da malattie rare. “Il mondo di Bea resterà in assoluto il miglior posto che io abbia mai potuto visitare, per sempre”, scrive ancora questa sera la zia della piccola su Facebook.

Bea e la malattia senza nome

Specialisti provenienti da tutto il mondo avevano studiato il caso della piccola Bea. Ma nessuno era riuscito a capire il reale motivo della sua quasi unica malattia. Le sue articolazioni erano come calcificate in un’armatura immobile, che le consentiva solo di muovere gli occhi. Ma gli occhi di Bea erano comunque pieni di vita, amavano il make-up, i cartoni animati e la musica. Dopo Emma Marrone, che Bea e la mamma avevano incontrato anni fa, c’era stato anche Ermal Meta, vincitore dell’ultimo Sanremo insieme a Fabrizio Moro. Bea ed Ermal avevano anche posato insieme in una foto postata su Facebook, proprio in occasione dell’ultima serata del Festival della Canzone Italiana.

Bea con Emma

Erano giorni che le condizioni di Bea si erano aggravate. La piccola si trovava ricoverata nel reparto di rianimazione del Regina Margherita di Torino. La bambina era stata sedata per volere della famiglia, perché non soffrisse più del dovuto. “I suoi polmoni sono compromessi”, scriveva ieri la zia. Ogni tanto succedeva che le sue crisi respiratorie fossero più gravi del solito. Così la piccola Bea, che a causa della sua patologia non poteva nemmeno essere intubata, doveva essere necessariamente ricoverata in ospedale. Ma quella che tutti chiamavano “una guerriera coraggiosa” ne usciva sempre vincitrice. Fino a ieri, quando un arresto cardiorespiratorio ha messo fine alle sue sofferenze.