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Addio bonus di 80 euro per finanziare la flat tax

Bonus Renzi a rischio

Smentita dal ministro Salvini: il governo non vuole né eliminare il bonus né aumentare l'Iva, fermezza su flat tax e reddito di cittadinanza.

Si è concluso il primo vertice per il varo della manovra finanziaria. Tra le indiscrezioni trapelate dalle aule del governo c’è quella che ipotizza l’eliminazione del bonus di 80 euro, introdotto da Matteo Renzi nel 2014 per tutti i lavoratori dipendenti il cui reddito non supera i 26 mila euro di reddito annuo. Secondo le stime del ministro Tria, il “premio” costa alle casse dello Stato 9 miliardi di euro ogni anno, a favore di 11 milioni di contribuenti. Una misura definita complicata e inefficace, perché non garantisce una decisiva riduzione della pressione fiscale. Inoltre, sono molti i casi in cui i lavoratori che li ricevono sono poi costretti a renderli.

La proposta di Tria

Giovanni Tria avanza una proposta: utilizzare i 9 miliardi del bonus Renzi per ridurre le aliquote Irpef e finanziare la flat tax, fortemente voluta da Lega e Cinque Stelle. La revisione della tax expenditure prevista dal ministro dell’Economia è ambiziosa: ha come obiettivo il mantenimento della spesa pubblica per il 2019 al livello dell’anno corrente. Un progetto che si scontra con le promesse elettorali dei due alleati di governo, tra cui il reddito di cittadinanza e la revisione della legge Fornero.

La smentita di Salvini

Non si fa attendere la smentita di Matteo Salvini. Il ministro dell’Interno ha dichiarato che “il governo non pensa di rogliere gli 80 euro e non vuole aumentare l’Iva”. Si tratterebbe unicamente di “indiscrezioni dei giornali, palesemente false” con l’unico obiettivo di “riempire le pagine dei quotidiani in agosto”.

Conte: ci vorranno 5 anni

Il premier Conte ha lasciato il vertice definendo la proposta della legge di bilancio “seria e coraggiosa”. Ma non manca la cautela: ha avvertito i ministri che “per realizzare la flat tax e il reddito di cittadinanza ci serviranno cinque anni”, l’intera legislatura. Ora non resta che “fare i compiti delle vacanze”, come suggerito dal sottosegretario Giorgetti, e attendere l’autunno. La manovra dovrà essere approvata dal Consiglio dei Ministri entro il 15 ottobre.