Dopo la Georgia anche la Moldavia ha chiesto di entrare nell’Unione Europea. Si allunga così la lista di paesi dell’ex repubblica sovietica che soprattutto sulla scorta delle drammatiche circostanze belliche e geopolitiche attuali vogliono entrare a far parte dell’Unione Europea. L’ultima ma solo in ordine di tempo è stata la presidente della Moldavia Maia Sandu.
La Moldavia chiede di entrare nell’Unione Europea
Il capo dello stato adiacente alla Romania e che “guarda” all’Ucraina attraverso la turbolenta e pericolosissima fetta della Transnistria ha annunciato ieri di aver presentato una richiesta ufficiale per candidare il proprio Paese a diventare membro Ue. Più o meno nelle stesse ore era giunta anche la richiesta parallela e finita prima nel mainstream mediatico da parte della Georgia. E queste azioni politiche non vanno lette solo come genuine manifestazioni di avversità a ciò che oggi rappresenta la Russia di Putin, ma anche come un tentativo di eludere povertà nazionali e soprattutto isolamento militare. Entrare in Ue è una sorta di “anticamera” per entrare nella Nato.
Quelle richieste che istigano la Russia di Putin
Paradossalmente, queste richieste massive in un momento così delicato e instabile non depongono bene a favore di una cessazione delle ostilità perché istigano Mosca e la sua politica aggressiva. La Moldavia è di fatto uno dei paesi più poveri del continente europeo ma ha da tempo rapporti consolidati con Bruxelles. Nel 2014 con l’Ue la nazione aveva firmato e ratificato un accordo di associazione. Si tratta di un accordo che stabilisce ampi margini di cooperazione in diversi ambiti.