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Adolescente lancia carrello del supermercato da un ponte

ragazzo lancia carrello

Giovane lancia un carrello di un supermercato da un ponte di Exeter, in GB. Ancora ignota la sua identità.

Avrebbe potuto uccidere qualcuno il ragazzo che ha lanciato un carrello del supermercato da un ponte verso una strada, di solito trafficata, a più corsie. L’episodio è accaduto a Exeter, nel Devon (Gran Bretagna). Il giovane è stato filmato, probabilmente da un coetaneo, mentre solleva a fatica il carrello per poi gettarlo dalla passerella del ponte.

Il video

Il video è stato in seguito postato sui social. La polizia britannica cerca due giovani, di età compresa indicativamente tra i quattordici e i sedici anni. Le Forze dell’Ordine hanno mandato un’unità sul posto ma non hanno trovato né il carrello né ovviamente il ragazzo. La polizia ha inoltre confermato di essere già a conoscenza del video; comparso su una pagina Facebook, lunedì verso le 18.20 qualcuno l’ha immediatamente segnalato. Un portavoce delle forze dell’Ordine ha comunicato che le ricerche si stanno concentrando su un adolescente che, al momento in cui è stato fotografato, indossava una felpa grigia e nera con il cappuccio e delle scarpe da tennis con righe rosse ai lati.

La piaga degli atti vandalici giovanili

In Gran Bretagna, come altrove, la piaga del vandalismo giovanile, che spesso sfocia in violenza in casi sociali particolarmente precari, è piuttosto diffusa. Non sempre le misure più drastiche per contrastarla funzionano. Come riportato da Ubiminor, portale di informazione rivolto a chi lavora con i minori-specialmente con quelli in condizioni disagiate- la vita nella carceri minorili è pessima e non porta certamente al recupero dei giovani. La Commissione Giustizia e il governo inglese stanno gradualmente intervenendo, a livello legislativo, per fermare diverse criticità emerse da più parti. Da quanto si evince dalla testimonianza di un ex detenuto, la violenza nelle carceri è all’ordine del giorno. Da questioni spesso insignificanti si sviluppa una spirale di maltrattamenti quotidiani. I detenuti e il personale di sorveglianza sono continuamente sottoposti al rischio di minaccia, di lesioni e, nei casi più gravi, di accoltellamenti. Uno dei mezzi già sperimentati per contrastare i reati minori, senza ricorrere a misure più dure, è stata l’introduzione dei tribunali di vicinato. Composti da comuni cittadini, queste corti di strada possono condannare a fornire un risarcimento economico chiunque danneggi la pubblica proprietà. Attive dal maggio del 2012, hanno il compito di ridurre l’impatto della microcriminalità e di responsabilizzare i giovani, soprattutto quelli che abitano nelle aree cittadine più povere. L’attuale Primo Ministro, e nel 2015 Ministro dell’Interno, Theresa May, si è spesa costantemente per la loro attivazione. In pratica, chi ha commesso un illecito di non grave entità può scusarsi con i cittadini del luogo e pagare i danni. Se invece la colpevolezza non fosse ammessa dal diretto interessato, il giudizio passerebbe direttamente ai tribunali ordinari.