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Come adottare un bambino italiano

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Adottare un bambino italiano richiede l'adempimento di alcuni passaggi burocratici: ecco spiegato qui come fare e quali documenti presentare. Molte coppie, per diversi motivi, decidono di ricorrere all’adozione di un bambino per soddisfare il proprio desiderio di diventare genitori. La strada per...

Adottare un bambino italiano richiede l’adempimento di alcuni passaggi burocratici: ecco spiegato qui come fare e quali documenti presentare.

Molte coppie, per diversi motivi, decidono di ricorrere all’adozione di un bambino per soddisfare il proprio desiderio di diventare genitori. La strada per arrivare all’obiettivo, però, non è sempre agevole, anzi nella maggior parte dei casi è piuttosto lunga e tortuosa, a causa della burocrazia vigente nel nostro Paese. Nello specifico, se si intende adottare un bambino italiano, è necessario che il Tribunale dei Minorenni emetta un decreto che riconosca l’idoneità all’adozione.

La domanda di adozione da parte degli aspiranti genitori deve essere corredata da questi documenti: dichiarazione che riguarda lo stato di famiglia dei richiedenti, certificato di nascita di entrambi i richiedenti, certificato medico emesso dal medico di famiglia, dichiarazione di assenso da parte dei genitori dei coniugi richiedenti, certificato del casellario giudiziale dei richiedenti per accertare che non vi siano sentenze passate in giudicato nei loro confronti, modello 740 oppure 101 per la dichiarazione dei redditi, dichiarazione che attesti lo stato di non separazione degli aspiranti genitori.

La domanda di adozione così corredata dai documenti cui abbiamo accennato va consegnata al Tribunale dei Minorenni, vale per tre anni e può essere rinnovata. Successivamente si passa a valutare l’idoneità della coppia adottante attraverso una serie di accertamenti riguardanti lo stato generale dei richiedenti. L’accertamento viene compiuto dai servizi socio-assistenziali del Comune in cui si risiede o da enti locali in collaborazione con la ASL territorialmente competente. L’accertamento termina con una relazione che viene inviata al Tribunale competente.

In Italia l’adozione di un bimbo non può essere effettuata senza un primo periodo di “affidamento preadottivo”, durante il quale il minore viene inserito nella famiglia degli adottandi e che di regola dura un anno (prorogabile). Quando questo lasso di tempo decorre senza alcun problema e l’affidamento ha un esito positivo per adottante e adottato, il minore viene dichiarato a tutti gli effetti figlio legittimo della coppia.