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Aereo Dubai-New York in quarantena: 100 malati a bordo

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Un aereo da Dubai è atterrato a New York ed è stato subito messo in quarantena. A bordo, infatti, 100 passeggeri si sono sentiti male.

Mistero sulla pista JFK di New York. Nella giornata di oggi, mercoledì 5 settembre, un aereo della compagnia Emirates è stato bloccato infatti nell’aeroporto della Grande Mela perché a bordo, su cinquecento passeggeri, 100 presentavano sintomi di un malessere non ancora precisato. L’aereo è stato quindi messo in quarantena sulla pista. In base alle prime informazioni, i passeggeri avrebbero infatti cominciato a tossire senza sosta.

Diffuso malessere a bordo

Il volo 203 degli Emirates proveniente da Dubai è atterrato a New York verso le 9:15 del mattino (ora locale, le 15 in Italia). Appena toccato terra, è stato inviato in un’area di sosta per essere ispezionato dai funzionari delle autorità portuali e del Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie. Ai passeggeri, il CDC avrebbe chiesto di compilare un modulo intitolato “Passenger Locator Information Page”.

A bordo, quindi, è salito il personale medico e tutti i presenti “sono stati immediatamente visitati”. Non è ancora chiaro, però, che cosa possa aver provocato la persistente tosse. Sembra comunque che i passeggeri siano stati fatti scendere dall’aereo attorno alle ore 10:45. A nessuno però pare che sia stato riferito di che cosa si erano “ammalati” i loro compagni di viaggio.

In una successiva dichiarazione, la compagnia aerea Emirates ha riferito inoltre che in realtà le persone che hanno avuto davvero bisogno di cure mediche sono state solamente una decina. Al momento, non è chiara questa discrepanza tra numeri.

Il precedente

Il 2 settembre scorso un volo della Lufthansa, decollato da Bruxelles Zaventem e diretto a Francoforte, è stato invece costretto a un atterraggio di emergenza in quanto nella cabina di pilotaggio si era creato del fumo sulla cui causa si stanno ancora compiendo accertamenti. L’aereo, con a bordo 173 passeggeri, era decollato e pochi minuti dopo ha segnalato alla Torre di controllo la presenza del fumo, chiedendo il permesso di atterrare. Nessuno ha riportato ferite oppure malori.

Anche nel 2016 un aereo della Lufthansa è stato costretto ad un atterraggio di emergenza sempre a causa di fumo in cabina. Il volo era decollato da Francoforte con destinazione Orlando, in Florida, ma ha dovuto fermarsi a Gander, Newfoundland, in Canada. All’epoca, i piloti furono costretti ad indossare le maschere ad ossigeno durante la manovra di atterraggio, che è avvenuta regolarmente senza ulteriori incidenti.

Sindrome aerotossica?

Il fumo in cabina viene spesso collegato alla cosiddetta sindrome aerotossica, che non è più materia solo per “complottisti” da quando nel febbraio 2015 è stata riconosciuta ufficialmente in un documento redatto da un medico legale, come riporta Mainfatti.it. Il medico ha indagato infatti sulla morte di un pilota della British Airways, che nel 2012 ha dichiarato di essere stato avvelenato dai fumi tossici presenti in cabina.

Tre anni prima, nel 2009, i Verdi al Parlamento europeo presentarono una interrogazione alla Commissione UE sulla base di alcuni “studi condotti negli ultimi decenni” che “hanno dimostrato che numerosi passeggeri di voli civili hanno iniziato ad ammalarsi“. Gli eurodeputati sottolineavano come “la causa di questa situazione” era presumibilmente “imputabile, principalmente, a organofosfati neurotossici che contaminano l’aria nelle cabine degli aerei per errori di progettazione del sistema di prese d’aria”.