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Aereo russo precipitato, fazione egiziana dell'Isis responsabile dell'attentato

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Le notizie degli ultimi giorni sembravano tutte voler condurre proprio lì, dove si sperava di non dover arrivare, e cioè allo Stato Islamico. Guasto tecnico, errore umano, cedimento strutturale. Tutte le ipotesi sono state analizzate, poi sono arrivate le immagini del satellite USA, che riprend...

Le notizie degli ultimi giorni sembravano tutte voler condurre proprio lì, dove si sperava di non dover arrivare, e cioè allo Stato Islamico.

Guasto tecnico, errore umano, cedimento strutturale. Tutte le ipotesi sono state analizzate, poi sono arrivate le immagini del satellite USA, che riprendevano quel “lampo di calore” che ha dato maggiore credibilità alla pista della bomba. Sullo sfondo, le rivendicazioni dell’Isis non sono mai mancate, fatte di messaggi e video diffusi con cadenza quotidiana: siamo stati noi, dicevano, siamo noi gli unici responsabili di quanto accaduto all’aereo russo precipitato nel Sinai.

Secondo quanto ha rivelato proprio oggi il Sunday Times, l’organizzatore e ideatore dell’intero piano che ha portato alla morte di 224 passeggeri sarebbe un egiziano, Abu Osama al Masri, leader della formazione Ansar al Beyt al Maqdis attiva proprio nel Sinai e che di recente si è affiliata allo Stato Islamico. Il giornale inglese, citando fonti dei servizi segreti, ha anche spiegato che l’ordigno esplosivo potrebbe essere stato introdotto nel velivolo nascosto all’interno di una bombola da sub e forse con la complicità del personale aeroportuale, mentre il Sunday Telegraph ha lanciato l’ipotesi che, ad assemblare la bomba, sia stato proprio un gruppo di foreign fighters di origine britannica.

Ora, Russia, Egitto e Gran Bretagna sembrano intenzionati a stringere un’alleanza per sconfiggere gli uomini di Abu Osama al Masri in Sinai. Per farlo, Londra sarebbe pronta all’invio dei reparti speciali (Sas, Special Air Service) in Sinai. Operativi in questo quadro anche gli Stati Uniti d’America, con l’Fbi che, secondo quanto ha riferito il New York Times, sta collaborando con le autorità russe per l’analisi dei resti del velivolo precipitato.

Nel frattempo, stanotte i primi turisti italiani hanno iniziato a fare rientro nel nostro paese da Sharm El Sheikh, mentre oggi si avvieranno le procedure di rimpatrio dei turisti inglesi e russi, che sfrutteranno il ponte aereo organizzato da Londra e Mosca.