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Pirellone: l'affitto breve ha finalmente il suo codice

foto Pirellone

A dire il vero si tratta di un regolamento "locale", fatto e sottoscritto in Regione Lombardia per normare un settore in cui fino ad oggi vigono disordine e fai-da-te. L'evento Expo ha sicuramente dato un forte impulso all'intervento legislativo. E adesso c'è un significativo punto di partenza: l...

A dire il vero si tratta di un regolamento “locale”, fatto e sottoscritto in Regione Lombardia per normare un settore in cui fino ad oggi vigono disordine e fai-da-te. L’evento Expo ha sicuramente dato un forte impulso all’intervento legislativo. E adesso c’è un significativo punto di partenza: la legge è infatti arrivata al termine del suo iter al Pirellone.

L’Italia è il terzo paese al mondo per numero di visitatori dopo Stati Uniti e Francia. Questo significa che ci sono potenzialità di business assolutamente interessanti per operatori e privati cittadini, ma anche per lo Stato. Basta pensare che AirBnb, una delle tante società che pubblicizza immobili per l’affitto a breve termine in molti Paesi nel mondo, nell’ultimo anno soltanto in Italia è cresciuta del 948%.

La nuova norma dice che, accanto agli alberghi, possono esistere strutture ricettive non alberghiere gestite da privati. Si comincia con la cosiddetta Scia, cioè la dichiarazione di inizio attività. Di fatto è una semplice comunicazione, con i documenti previsti che certifichino gli standard qualitativi richiesti di igiene, abitabilità, servizi, e che comunichino prezzo minimo e prezzo massimo richiesto. Previsti poi gli oneri di pubblica sicurezza: chi mette a disposizione camere o case è cioè obbligato ad avvisare la questura, denunciando tutti gli ospiti. Il fenomeno viene insomma giuridicamente inquadrato e l’affitto a breve termine può ora essere effettuato nella piena legalità.

Certo, resta il nodo di una legge a livello nazionale che normi la situazione anche da un punto di vista fiscale. Secondo Rentopolis è necessario che si riconosca un’imposta analoga alla cedolare secca, con la possibilità per chiunque eserciti l’attività di short term renting (gestori o privati) di beneficiare della stessa agevolazione riconosciuta per la locazione tradizionale (quattro anni più quattro), ovvero senza cumulare i redditi. Consentire di beneficiare di una imposta fissa, non solo permetterebbe di regolarizzare fiscalmente un mercato già ampiamente sviluppato e capillare nel nostro Paese, ma andrebbe a beneficio di tutti, in primis del turismo in Italia.

Diverse aziende sono inoltre emerse negli ultimi tempi al fine di facilitare l’accoglienza degli ospiti e la gestione dell’appartamento in affitto. Fra queste emerge Guesthero, società che si occupa della gestione completa di case vacanza per affitti a breve termine.