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Afghanistan, il premio Nobel Malala: "Molte donne forzate a sposarsi"

Malala

Il premio Nobel Malala preoccupata per le donne in Afghanistan chiede aiuto all'occidente: "Accogliete i rifugiati afghani"

Dopo la conquista di Kabul da parte dei talebani, in molti stanno tentando di fuggire dalla città. Si teme, soprattutto, per la sicurezza delle donne e ragazze afghane, come ha spiegato il premio Nobel per la Pace Malala.

Afghanistan, Malala: “Preoccupata per la sicurezza delle donne”

“Sono davvero preoccupata della situazione attuale in Afghanistan, soprattutto per la sicurezza di donne e ragazze“. Comincia così l’intervista rilasciata da Malala, attivista e premio Nobel per la Pace, all’emittente Bbc. La situazione a Kabul è preoccupante, soprattutto per la donne che, con l’arrivo dei talebani, hanno dovuto radicalmente cambiare il loro modo di vivere da un giorno all’altro, attenendosi alle dure regole di condotta dei talebani. “Ho avuto l’opportunità di parlare con alcuni attivisti in Aghanistan, inclusi quelli per i diritti delle donne, e hanno condiviso con me la preoccupazione su come sarà la loro vita” ha continuato l’attivista.

Afghanistan, Malala: “Molte donne spose a 12 anni”

Il premio Nobel per la Pace Malala ha ricordato come, già in passato, le donne in Afghansitan abbiano vissuto momenti di paura quando il Paese era sotto il controllo talebano. “Molte di loro ricordano quello che accadeva tra il 1996 e il 2001 [durante gli anni del controllo dei talebani, nrd] e temono di non poter più studiare, abbiamo già visto notizie di ragazze rimandate indietro all’università“. Non solo, gli obblighi che spettano alle donne, per i talebani, sono preoccupanti: “A molte di loro è stato chiesto di sposarsi all’età di 12 o 15 anni” racconta Malala.

Afghanistan, l’appello di Malala: “Accogliere rifugiati afghani”

Il premio Nobel Malala era già entrata nel mirino dei talebani quando aveva 15 anni, per aver parlato apertamente del diritto che spetta alle donne di ricevere un’educazione adeguata. Anche in questo caso, dopo la presa di Kabul, i commenti dell’attivista non sono mancati. “Stiamo vedendo immagini scioccanti sui nostri schermi -ha commentato-. Le persone stanno scappando, stanno cercando modi per mettersi al sicuro. Ci si accorge che questa è davvero una crisi umanitaria urgente“. Infine, l’attivista ha lanciato un appello ai Paesi dell’occidente, chiedendo ospitalità a coloro che fuggono dall’Afghanistan: “I Paesi devono aprire i loro confini ai rifugiati afghani”.