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Afghanistan, la lettera del 2010 con cui Bin Laden ordinava ad Al Quaeda di non uccidere Biden

Osama Bin Laden

Afghanistan, in una lettera Bin Laden ordinava di non uccidere Biden perché diventato presidente avrebbe messo i suoi difetti "a servizio" del terrorismo

Afghanistan dei “nuovi” talebani e amministrazione Usa a trazione Joe Biden, spunta una lettera del 2010 con cui Osama Bin Laden ordinava ad Al Quaeda di non uccidere proprio Biden perché, una volta eliminato il ben più pericoloso Obama, la sua successione ai vertici della Casa Bianca sarebbe stata garanzia di crisi per gli Stati Uniti e successo per le istanze degli jiadhisti. Insomma, quella lettera sarebbe la “prova provata” che oggi i talebani possono contare sul miglior alleato possibile: l’impreparazione dell’uomo di vertice assoluto di un Grande Satana ormai spompato e bravo solo a prendere cantonate.

Afghanistan, la lettera di Bin Laden e la chiave di lettura politica di quello scritto

Quello che stupisce, al di là del merito e dell’insolito tempismo di quella missiva è la fonte della medesima: si tratta infatti del Ctc, il Combating Terrorism Center di West Point, cioè di un istituto accademico sotto la guida dell’Accademia militare degli Stati Uniti che è di fatto ente governativo di massimo livello. Il Ctc si occupa di ricerca e analisi politica in settori come antiterrorismo, sicurezza interni e conflitti internazionali, ha una consolidata tradizione militare e repubblicana ma ha avuto anche uomini di punta dei democratici, il partito di Joe Biden. Insomma, il segnale neanche tanto occulto è chiaro: se anche gli “asinelli” scaricano il loro presidente vuol dire che per Biden nei suoi Usa l’aria si è fatta davvero pessima.

Cosa diceva la lettera di Bin Laden per l’Afghanistan: “Non toccate Biden ché ci torna utile”

E la lettera? Risale al 2010 e in essa il leader e fondatore di Al Qaeda Osama Bin Laden, aveva lanciato un monito ai componenti del movimento che, a differenza della ventura Isis, aveva rapporti ottimi con i taliban. Quale? Quello di non mettere assolutamente in tacca di mira l’attuale presidente degli Stati Uniti Joe Biden che all’epoca era il vice di Obama. Insomma, un invito a far vivere invece che ad uccidere, ed a farlo per applicare una visione strategica.

In Afghanistan spunta la lettera di Bin Laden: “Uccidete Obama e il generale Petraeus”

Perché? Perché una successione di Biden ad Obama sarebbe stata manna, con un presidente “totalmente impreparato per ricoprire quel ruolo e avrebbe portato la nazione in stato di crisi”. La missiva è lunga 46 pagine e Bin Laden, che aveva già individuato in Al Zawhairi il suo numero due, le aveva indirizzate ad un altro numero due, il successore del terrorista Mustafa Abu’l-Yazid appena ucciso dai combat team della Delta Force Usa. Nella lettera erano indicati gli obiettivi prioritari da colpire, cioè da uccidere: il presidente degli Stati Uniti Barack Obama per creare l’effetto domno con il sottovalutato Biden e l’ex capo nella Cia David Petraeus, che come generale a quattro stelle aveva comandato l’intero teatro afghano.

L’effetto domino in Afghanistan descritto dalla lettera di Bin Laden

Ma c’è di più: in uno specifico frame sulle visite dei rappresentanti americani in Afghanistan e in Pakistan, veniva esplicitamente chiesto di “non colpire le visite del vice presidente Biden. Uccidendo Obama, l’America eleggerà Biden per il resto del mandato”. A quel punto la già nota, ancorché presunta, incapacità di Biden avrebbe alterato a favore dei terroristi l’andamento della guerra.