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Afghanistan, quarta esplosione a Kabul: l’Isis rivendica gli attacchi

Isis

In Afghanistan, è stata segnalata una quarta esplosione a Kabul, più forte delle precedenti. Intanto, l’Isis ha rivendicato le prime due deflagrazioni.

Una quarta esplosione è stata avvertita a Kabul: la nuova deflagrazione, descritta come più potente rispetto alla terza che l’ha preceduta, è stata localizzata nei pressi dell’aeroporto. In merito alle esplosioni avvertite nella capitale afghana, le prime due sono state ufficialmente rivendicate dall’Isis con una comunicazione diffusa dall’organizzazione terroristica mentre le ultime due sono state originate dalla distruzione controllata di equipaggiamenti condotta dall’esercito americano.

Afghanistan, quarta esplosione a Kabul: escluso attacco terroristico

Nella giornata di giovedì 26 agosto, la capitale dell’Afghanistan, Kabul, è stata bersagliata da quattro esplosioni che si sono tutte concentrate nelle vicinanze dell’aeroporto. L’ultima esplosione, in particolare, è stata riferita da alcuni fonti della sicurezza a Reuters, nota agenzia di stampa britannica, ed è stata descritta come più forte e violenta di quelle che l’hanno sinora preceduta.

Le quattro esplosioni avvenute all’aeroporto di Kabul, tuttavia, hanno origini e spiegazioni differenti tra loro. Le prime due deflagrazioni, infatti, sono state recentemente rivendicate dall’Isis e possono essere considerate come degli attentati terroristici. Le ultime detonazioni, invece, come segnalato dal portavoce dei talebani Zabihullah, non possono essere classificate come attacchi kamikaze poiché sono scaturite dalla distruzione controllata di alcuni equipaggiamenti messa in atto dai militari americani.

Afghanistan, esplosione a Kabul: l’Isis rivendica i primi due attacchi

Per quanto riguarda la rivendicazione delle prime due esplosioni, l’Isis ha deciso di assumersi la paternità degli attacchi terroristici perpetrati ai danni dell’aeroporto di Kabul, diffondendo il seguente messaggio: “I talebani sono in combutta con gli USA per far fuggire le spie”.

A questo proposito, sul canale Telegram dell’agenzia di stampa Amaq, strettamente connessa all’organizzazione terroristica, è stato annunciato che un kamikaze è riuscito a raggiungere un gruppo di collaboratori e di traduttori legati all’esercito americano. Il gruppo, avvicinato al Baran Camp in prossimità dell’aeroporto, ha osservato inerme la cintura esplosiva esibita dall’attentatore, pochi istanti prima che si facesse saltare in aria. L’attacco ha causato la morte di circa 60 persone e ha ferito oltre un centinaio di individui, inclusi alcuni talebani.

L’agenzia di stampa Amaq, inoltre, rivendicando i due attentati, ha scritto: “Siamo riusciti a eludere la sicurezza imposta dalle truppe USA e dalle milizie talebane a Kabul e ad arrivare a meno di 5 metri dalle truppe americane”.

L’organizzazione terroristica, poi, ha anche rivelato l’identità di un attentatore che dovrebbe rispondere al nome di Abdul Rahman al-Lowgari. Le identità degli altri componenti del gruppo di kamikaze entrato in azione, invece, restano al momento sconosciute.

Attacco Isis a Kabul, le parole del premier Mario Draghi

In seguito alla rivendicazione dell’Isis di due delle quattro esplosioni avvenute a Kabul, il presidente del Consiglio Mario Draghi è intervenuto sulla drammatica vicenda.

Commentando l’attacco kamikaze perpetrato dall’organizzazione terroristica ai danni della popolazione afghana e dei militari americani e alleati, il premier Draghi ha dichiarato: “Condanno questo orrendo, vile attacco contro persone inermi che cercano la libertà. Ringrazio tutti gli italiani che ancora si prodigano in questo straordinario sforzo umanitario per salvare i cittadini afghani”.

Afghanistan, quarta esplosione a Kabul: il bilancio delle vittime e dei feriti

A distanza di undici giorni dal ritorno al potere dei talebani in Afghanistan, nella giornata di giovedì 26 agosto, la capitale Kabul è stata colpita da quattro esplosioni tra le 16:00 e le 21:00, ora italiana. Tutte le detonazioni sono state registrate all’aeroporto internazionale di Kabul, presso il quale continuano a essere in corso le operazioni di evacuazione coordinate dagli Stati Uniti d’America e dai Paesi alleati.

In questo contesto, il bilancio aggiornato delle vittime e dei feriti associato alle deflagrazioni è salito a 72 morti e 140 feriti, secondo quanto riportato dai media internazionali. I soldati americani che hanno perso la vita, invece, sono al momento 12 mentre nessun italiano figura né tra le vittime né tra i feriti provocati dalle esplosioni.

Sulla base delle informazioni diramante dalla CBS, il bilancio aggiornato delle morti ha raggiunto le 90 vittime.

Afghanistan, quarta esplosione a Kabul: il discorso di Joe Biden

In merito a quanto avvenuto a Kabul nelle ultime ore e in seguito alla rivendicazione delle prime due detonazioni all’aeroporto della capitale afghana, si è espresso il Pentagono.

I portavoce del quartier generale del Dipartimento della difesa degli Stati Uniti d’America, infatti, hanno dichiarato: “Non crediamo che i talebani abbiano favorito l’attacco dell’Isis. Al momento, si pensa che gli autori siano due kamikaze del Califfato”.

La situazione presente in Afghanistan, inoltre, dovrebbe essere oggetto di un imminente discorso pronunciato per la Nazione americana dal presidente Joe Biden. Il presidente, infatti, dovrebbe rilasciare alcune dichiarazioni nella serata intorno alle 23:00, ora italiana.

Biden: “È stato un giorno molto duro, non perdoneremo”

In occasione del suo discorso alla popolazione americana, il presidente Joe Biden ha esordito, ammettendo: “È stato un giorno molto duro. L’attacco terroristico dell’Isis-k ha ucciso e ferito alcuni americani e molti afghani. Gli americani morti sono eroi, morti in una missione che ha salvato milioni di vite. Le vite che abbiamo perso erano soldati a servizio dell’America. Chi è caduto oggi è parte della grande confraternita degli eroi americani. Noi non perdoneremo. Noi non difenderemo. Vi daremmo la caccia e ve la faremo pagare”.

Biden: “I nostri soldati sono la spina dorsale dell’America”

Focalizzando il suo intervento sul ruolo e sul valore dei soldati americani e commemorando la memoria dei militari deceduti negli attacchi terroristici di Kabul, il presidente americano ha ribadito: “I nostri soldati sono parte dell’esercito più capace e coraggioso sulla faccia della terra. Sono parte della spina dorsale dell’America, il meglio che il paese può offrire. Jill ed io siamo distrutti, come tutti voi, per tutte le famiglie afgane che hanno perso dei loro cari, anche bambini, in questi vili attacchi. Capiamo benissimo quello che stanno provando le famiglie in questi giorni, ho perso anch’io un figlio tornato dalla guerra. Le vite perdute sono vite date al servizio della libertà, della sicurezza, degli altri e dell’America. Come tanti loro fratelli e sorelle morti per difendere i nostri valori e combattere il terrorismo, per quelli che hanno compiuto l’attacco, noi non dimenticheremo e non lo perdoneremo. Ho anche ordinato di colpire i comandanti e gli stabilimenti dell’Isis-k. Questi terroristi non vinceranno – e ha aggiunto –. Nessuno aveva previsto la caduta dell’Afghanistan in 11 giorni. Tuttavia, è anche nell’interesse dei talebani che l’ISIS-K non si espanda, e anche che riusciremo ad andarcene in tempo”.

Biden: “La missione è molto pericolosa ma l’America non è intimorita”

Infine, Biden ha confermato la volontà di completare il ritiro delle truppe e le operazioni di evacuazione entro il prossimo 31 agosto, spiegando: “Questa missione è molto pericolosa, per questo ho voluto limitarne la durata. Nelle scorse settimane siamo stati avvisati dall’intelligence che l’Isis-k stava preparando attacchi contro gli americani e altri. È per questo che ero così determinato a far durare il meno possibile questa missione. Siamo stati in contatto costante con i comandanti delle forze armate e siamo determinati a concludere l’evacuazione. L’evacuazione continuerà, l’America non sarà intimorita. Ho acconsentito a tutto quello che i comandanti dell’esercito volevano per proteggere. Voglio ringraziare la difesa, il Pentagono e tutti quelli a Kabul per il lavoro che stanno facendo e per l’eccezionale unità. Queste persone stanno rischiando tutto per salvare e proteggere le persone che amano”.

Biden, ipotesi invio nuove truppe

Rispondendo, poi, a una domanda dei giornalisti, il presidente americano ha dichiarato: “Noi continueremo la missione e quando sarà finita ogni americano che vorrà uscire dall’Afghanistan verrà trovato e portato via. Se invierò più truppe? Se ce ne sarà il bisogno ne manderò di più, sotto consiglio dei militari, per ora la missione prosegue così. Una volta finita saranno prese tutte le misure necessarie per evacuare i rimanenti cittadini americani”.

Biden, le operazioni di evacuazione

In merito all’attacco terroristico dell’Isis a Kabul che ha ucciso 12 soldati americani, Biden ha condiviso con il Paese le informazioni precedentemente ricevute dall’intelligenze: “Sono stato informato dai nostri comandanti sul campo che non c’è stata collusione tra i talebani e l’ISIS-K su quello che è successo oggi e su quello che ci aspettiamo che accada”.

Tornando a soffermarsi sulle operazioni di evacuazione in atto in Afghanistan, invece, il presidente ha ricordato: “Ci sono molte persone che potrebbero andarsene ma che ancora sono lì, noi dobbiamo riuscire a portarle fuori. Non abbiamo altra scelta che aiutare queste persone. Agli afghani che non riusciranno ad uscire entro il 31 dico che li tireremo fuori. Purtroppo, in nessuna guerra che finisce un paese riesce a far uscire tutti quelli che vogliono”.

A proposito delle strategie militari adottate, l’ex vicepresidente di Obama ha ammesso: “Per le questioni tattiche mi affido alla competenza dei militari, secondo loro era meglio non concentrarsi su Bagram ma su Kabul, quindi ho seguito i loro consigli. Mi prendo la responsabilità per tutto quello che è successo”.

Biden: “Era il momento giusto per finire una guerra durata vent’anni”

Il discorso del presidente Biden, infine, ha rimarcato che gli accordi per il ritiro delle truppe americane dall’Afghanistan era stato stabilito con i talebani dal suo predecessore, asserendo: “Sapete meglio di me che un ex presidente ha fatto un accordo con i talebani. Ricordate che l’accordo era di ritirarsi il 1° maggio e che non avrebbero attaccato le truppe americane? – e ha aggiunto – Immaginate dove saremmo se avessi cambiato l’accordo, se fossimo rimasti lì. Avrebbe voluto dire migliaia di truppe in Afghanistan a combattere una guerra che abbiamo già parzialmente vinto per il motivo per cui siamo andati, che non è creare una democrazia – e ha concluso –. Signori e signore era il momento giusto per terminare una guerra durata vent’anni”.