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Africa, il 60% dei bambini è ridotto in schiavitù

Bambini sfruttatati

Non si ferma il business dei minori, un problema che si manifesta in Africa e Sudmerica ma anche in Italia con la prostituzione minorile.

L’Unicef e l’Icat pubblicano dei dati allarmanti: in Africa e in Sudamerica il 60% dei lavoratori ridotti in schiavitù sono minori. La produzione alimentare e industriale di questi paesi è quasi interamente dipendente da una vera e propria tratta degli esseri umani, nella fattispecie di minorenni.

Non siamo nel 1500 (agli albori del commercio triangolare) bensì nel 2018 e ci sono ancora questioni irrisolte e rilevanti quali lo sfruttamento minorile per il sostenimento di economie consumistiche e mercati quali quello della droga e della prostituzione.

La tratta dei bambini

L’Unicef nella vigilia della giornata internazionale contro una piaga che cresce un giorno in più ha pubblicato una nuova ricerca che ha rilevato in Sudamerica e Africa la presenza di forme simili a quelle dello schiavismo: come se non bastasse secondo lo studio il 60% degli sfruttati sarebbero minori mentre le vittime nella tratta sarebbero per il 28% bambini. ” I bambini rifugiati, migranti o sfollati” secondo l’Unicef “sono categorie estremamente vulnerabili alla tratta. I trafficanti utilizzano i bambini secondo le loro esigenze: alimentando mercati illegali (come prostituzione o droga) o inserendoli nell’agricoltura intensiva di alimenti poi esportati a basso prezzo nei paesi occidentali.

La prostituzione in Italia

Una delle conseguenze visibili anche in Italia della tratta dei bambini è il mercato della prostituzione. Da rifugiate a prostitute: questo l’epilogo di molte minorenni che approdano in Italia come è stato scoperto il 10 luglio a Milano. A far emergere la denuncia sono stati due giovani nigeriane che hanno permesso l’arresto di una 44enne ritenuta responsabile dello sfruttamento e la riduzione in schiavitù delle due minorenni appena entrate in Italia.