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Aggressione a Niccolò Bettarini, condannati definitivamente gli autori

Niccolò Bettarini con i genitori

Aggressione a Niccolò Bettarini, condannati definitivamente gli autori: la Cassazione ha confermato la linea del procuratore generale: volevano uccidere

Per l’aggressione a Niccolò Bettarini sono stati condannati definitivamente gli autori di quel blitz davanti ad un locale di Milano: la Cassazione ha confermato infatti la profilazione penale per tentato omicidio ed ha “certificato” le condanne già emesse in appello per Davide Caddeo e Albano Jakej rispettivamente ad otto e sei anni e quattro mesi di reclusione. I fatti avvennero il primo luglio del 2018 davanti alla discoteca Old Fashion e videro accoltellato il figlio 22enne di Simona Ventura e Stefano Bettarini. 

Aggressione a Bettarini jr, condannati gli autori del blitz con i coltelli

In punto di diritto significa che i due aggressori che avevano scelto il processo ordinario (altri due avevano optato per l’abbreviato) sono definitivamente colpevoli, dato che il ricorso dei loro legali proprio in merito alla tipologia di reato a loro contestata è stato rigettato. Secondo gli atti del processo celebratosi su due gradi di giudizio Niccolò Bettarini ricevette ben otto coltellate e a menare quei fendenti furono quattro persone differenti. In appello le condanne avevano infatti riguardato anche Alessandro Ferzoco e Andi Arapi, condanne a 5 anni e 6 mesi e cinque anni. E secondo lo storico passato poi in faldone Bettarini jr era stato accoltellato per aver aiutato una ragazza aggredita nel corso della serata in cui era maturato il fatto-reato. 

Aggressione a Niccolò Bettarini, condannati gli autori: le indagini e gli arresti

Uscendo dalla discoteca Niccolò si era sentito urlare: “Ti ho riconosciuto, sei il figlio di Bettarini, ti ammazziamo”. Le indagini avevano permesso di individuare ed arrestare gli aggressori e ricostruire lo storico della vicenda. Vicenda che aveva avuto dei pregressi, dato che la vittima ed uno degli aggressori avevano già discusso, creando quindi a parere dei giudici il contesto giusto per far maturare all’offender la decisione di provare ad ucciderlo. La sentenza di secondo gradi era stata motivata il 2 dicembre del 2019 , cioè “spiegata” come prevede la legge italiana.

Aggressione a Bettarini, condannati gli autori. “Violenza inaudita”

Le motivazioni del collegio d’Appello parlano chiaro: secondo le toghe gli imputati, uno dei quali, Caddeo, avrebbe poi chiesto scusa, si erano scagliati contro Bettarini “con violenza inaudita”, colpendo non solo organi vitali con il coltello ma “continuando a prenderlo a pugni e calci”. Era stato il motivo per cui il Procuratore generale aveva profilato il reato come tentato omicidio e non aveva avuto dubbi: “Lo volevano uccidere”.