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Aggressioni davanti ai licei, Mattarella ai nuovi Alfieri: “Impegno e solidarietà contro la violenza”

Durante la consegna degli attestati ai nuovi Alfieri, Mattarella ha voluto trasmettere ai giovani un messaggio, citando anche le aggressioni ai licei.

Durante la consegna degli attestati ai nuovi Alfieri, Mattarella ha voluto trasmettere ai giovani un messaggio, citando anche le aggressioni ai licei.

Rispondere alla violenza – sia essa familiare o sfoggiata durante le aggressioni che si sono recentemente consumate davanti ai licei – con comportamenti positivi: è questo il messaggio che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto trasmettere ai nuovi Alfieri.

Aggressioni davanti ai licei, Mattarella ai nuovi Alfieri: “Impegno e solidarietà contro la violenza”

In occasione della cerimonia per la consegna degli attestati ai nuovi Alfieri della Repubblica che si è tenuta al Quirinale, il capo dello Stato Sergio Mattarella ha incentrato il suo discorso sulle drammatiche e brutali aggressioni che si sono verificate in prossimità di alcuni licei italiani nei giorni scorsi. A questo proposito, il presidente della Repubblica ha spiegato che le uniche risposte possibili alla violenza sono l’impegno del la comunità e la solidarietà.

“Vi sono episodi di violenza nelle famiglie, nelle abitazioni, contro le donne, per strada, addirittura nei giorni scorsi anche davanti a una scuola contro ragazzi. Sono episodi ai quali rispondere con comportamenti positivi, perché il nostro Paese ha sempre coltivato la civiltà”, ha detto Mattarella.

La risposta alla violenza

Rivolgendosi in modo diretto agli Alfieri, poi, il presidente della Repubblica ha dichiarato: “Quanto avete fatto è importante e anche quanto fanno, come voi, tante ragazze e tanti ragazzi in Italia, così come altrove in altri Paesi, praticando solidarietà, impegno comune, facendosi carico di problemi generali, capendo che non si vive da soli, ma si va insieme agli altri e ci si realizza insieme agli altri. Tutto questo è un antidoto anche contro la violenza, e anche di questo vi ringrazio – e ha concluso –. Perché indica un modello di vita che si contrappone a quello di prepotenza, sopraffazione, violenza”.