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AIL: come diventare socio e volontario

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Si può aiutare concretamente l'AIL diventandone soci o volontari Un'esperienza formativa, che da una parte cura persone e dall'altra le fa crescere IL TEMPO E IL DENARO - Condividere tempo e denaro per l'AIL vuol dire farlo per una buona causa, in maniera facile e soprattutto utile al prossimo e...

Si può aiutare concretamente l’AIL diventandone soci o volontari

Un’esperienza formativa, che da una parte cura persone e dall’altra le fa crescere

IL TEMPO E IL DENARO – Condividere tempo e denaro per l’AIL vuol dire farlo per una buona causa, in maniera facile e soprattutto utile al prossimo ed alla società. È possibile associarsi all’AIL diventando socio, impegnandosi così direttamente nelle finalità e negli scopi importantissimi dell’associazione italiana contro le leucemie. Ad esempio si può decidere di diventare socio AIL con una quota minima (i costi variano, spesso, da città a città, ma la quota resta abbordabile più o meno per tutti), senza nessun obbligo. Si riceverà direttamente a casa tutte le informazioni concernenti l’attività dell’Associazione. L’importo richiesto può essere versato tramite uno dei conti correnti dell’Associazione, oppure in alternativa direttamente presso la sede provinciale dell’AIL.

Chi invece vuole impegnarsi anche attivamente tramite l’associazione può diventarne volontario, donando il proprio tempo per aiutare l’Associazione negli eventi di raccolta fondi, come durante le manifestazioni di piazza “Stelle di Natale” e “Uova di Pasqua”, che si svolgono due settimane prima delle relative festività. Un volontario AIL, inoltre, collabora nelle molteplici attività, anche di carattere organizzativo ed amministrativo, ma può essere anche colui colui che si relaziona con i medici e gli infermieri che circondano il malato, per guidarlo, aiutarlo e sostenerlo, che comprende il contesto fisico e organizzativo, ma soprattutto emotivo di chi soffre, riuscendo a stabilire un contatto empatico ed emotivo improntato anche sulla reciproca voglia di salvarsi.

Infine si può scegliere di donare il sangue, il che è importantissimo, in un paese ancora non autosufficiente da questo punto di vista e che anzi ha visto, negli ultimi anni, ulteriormente aumentare il suo bisogno di sangue. Del resto in Italia la trasfusione è sicura, si può fare solo in strutture pubbliche e previo accertamento che il donatore non abbia malattie o qualunque problema che possa provocare infezione nel ricevente