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Aiop, strutture private accanto al pubblico anche nella pandemia

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Roma, 19 apr. (askanews) - È stato presentato a Roma nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani il 2° Bilancio Sociale Aggregato delle strutture ospedaliere associate Aiop, l'Associazione Italiana Ospedalità Privata. All'evento hanno partecipato tra gli altri il sottosegretario alla Salute, Pier...

Roma, 19 apr. (askanews) – È stato presentato a Roma nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani il 2° Bilancio Sociale Aggregato delle strutture ospedaliere associate Aiop, l’Associazione Italiana Ospedalità Privata. All’evento hanno partecipato tra gli altri il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, e il viceministro dello Sviluppo economico Gilberto Pichetto Fratin. Il documento, riferito al 2019, oltre a fornire una fotografia del sistema dell’ospedalità privata, evidenzia anche il contributo offerto nella lotta alla pandemia nei primi sei mesi del 2020 come sottolinea la presidente di Aiop, Barbara Cittadini.

“Il bilancio sociale avrebbe dovuto essere una fotografia del 2019 ma non avrebbe avuto senso fare un bilancio sociale scollegato dall’ultimo anno. E quindi abbiamo deciso di fare un focus particolare su quanto è accaduto da cui è emerso che le strutture della componente che rappresento hanno contribuito secondo le programmazioni regionali in modo assolutamente sinergico con quelle di diritto pubblico alla pandemia. A seconda della programmazione ci è stato chiesto di attivare posti letto di terapia intensiva Covid, posti letto per Covid non in terapia intensiva oppure di accogliere pazienti che non riuscivano a essere gestiti da ospedali di diritto pubblico trasformati in ospedali Covid”.

Tornando alla fase pre-Covid, la presidente di Aiop evidenzia alcuni dati salienti che emergono dalla 2° edizione del Bilancio sociale: “La fotografia che emerge dai dati del 2019, nella fase pre-Covid, è di un’associazione di 582 strutture, con 75mila risorse umane che lavorano nei vari ruoli, che eroga 900mila giornate di degenza, il 14% circa delle prestazioni garantite dal sistema del SSN con un costo del 6,8%.

“Emerge un impegno molto attento a quelle che sono le esigenze del territorio, le esigenze del rispetto della diversità di genere, del verde, del risparmio energetico. Il fatto che il 69,9% dei nostri occupati sia di genere femminile come donna mi rende particolarmente orgogliosa.

Infine, Barbara Cittadini si sofferma sul futuro: “Volendo guardare al sistema in prospettiva noi riteniamo, così come dice il governo, che il sistema abbia necessità di una revisione complessiva sia in termini qualitativi che quantitativi. Affinché questo si possa fare a nostro avviso vanno rimossi quelli che sono due vincoli datati e soprattutto anacronistici rispetto alla condizione attuale: ovvero il dl 95 del 2012 che blocca la spesa al 2012 meno il 2%, che non consente di dare una risposta alla domanda di salute dei cittadini e non consente a noi di esprimere le potenzialità in termini reali. E il DM 70 che ha bloccato la spesa italiana di fatto ai valori più bassi della Comunità europea o comunque di quei Paesi con cui solitamente facciamo benchmarking. Sono scelte che secondo noi il governo dovrà fare perché il suo Sistema sanitario nazionale possa continuare a essere un sistema nazionale che il mondo ci invidia”.