> > Al-Fezzani, da 'bracciante' tra Napoli e Caserta a generale Isis

Al-Fezzani, da 'bracciante' tra Napoli e Caserta a generale Isis

generale

Al-Fezzani lavora per un periodo come bracciante tra Napoli e Caserta per poi passare ad essere generale dell'Isis. Ecco la sua storia.

Ha lavorato come bracciante per un po’ di tempo tra Napoli e Caserta, ma in realtà è conosciuto per essere uno degli uomini maggiormente potenti dell’Isis e sta portando avanti la nuova offensiva dello stato islamico facendo raid e attentati in Libia, contro gli eserciti della capitale Tripoli e di Tobruk.

Chi è Abu Nassim

La persona in questione che ha svolto il mestiere di bracciante per alcuni mesi è Abu Nassim, da tutti conosciuto come Moez al-Fezzani, il suo nome di battaglia. Prima di essere colonello del Daesh, ha vissuto per quasi vent’anni in Italia. Nassim nasce in Libia, nella capitale Tripoli. Dalla Tunisia giunge a Genova nel 1988. Dal capoluogo genovese giunge poi a Napoli e qui lavora come bracciante nei campi di Casal di Principe raccogliendo tabacco. E’ proprio in questa area che tornerà ogni volta che arriva in Italia.

Aveva trovato lavoro come bracciante alla stazione di Napoli dove spesso si riuniscono la maggior parte degli immigrati che vogliono cercare un lavoro. Da Napoli si recò a Caserta dove rimase fino all’anno successivo, il 1989, quando raggiunge il capoluogo lombardo. Proprio a Milano entra in contatto con il jihadismo militante del periodo. Comincia a frequentare le moschee di viale Jenner e via Quaranta.

21371409_1566289923432363_4902923455321629924_n

I guai a Milano

A Milano cominciano i primi guai. Proprio qui, è arrestato per aver fatto parte di una cellula del gruppo salafita per la predicazione e il combattimento che operava in collegamento con un’altra rete. In base alle informazioni rilasciate dagli inquirenti, era il responsabile per reclutare i foreign fighters, ovvero i combattenti che dall’Italia sarebbero giunti nei territori islamici governati da al-Qaeda per ingaggiarli a militare nell’Isis. Per questo reato rimane in carcere a Milano fino al 2012, dove viene scarcerato dal Tribunale di Milano, che lo ritiene “un ideologo e non un combattente”.

In seguito alla decisione della magistratura di scarcerarlo, interviene il Ministro dell’interno il quale decide di espellerlo perché considerato un soggetto potenzialmente pericoloso per la sicurezza dell’Italia e dei suoi abitanti.

Nell’agosto dell’anno scorso, viene nuovamente arrestato. Nassim è conosciuto per essere uno dei maggiori pericoli per quanto riguarda gli uomini affiliati con l’Isis. In base a quanto raccontano le autorità tunisine, sarebbe lui il responsabile di prendere il controllo della città di Ben Guendarne in Tunisia dove, per via degli scontri, sono morte quasi 60 persone. Nassim è anche uno dei responsabili dell’attentato al Museo del Bardo a Tunisi dove morirono moltissime persone. Un soggetto potenzialmente pericoloso e forte per l’Isis e il suo gruppo.