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Al via al progetto Nestlè per agricoltura rigenerativa

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Roma 16 set. - (Adnkronos) - Un piano di supporto per la transizione del sistema alimentare generativo attraverso il miglioramento della salute del suolo e del ripristino del circolo delle acque e la salvaguardia delle biodiversità. È questo uno dei principali obiettivi che Nestl&eacut...

Roma 16 set. – (Adnkronos) – Un piano di supporto per la transizione del sistema alimentare generativo attraverso il miglioramento della salute del suolo e del ripristino del circolo delle acque e la salvaguardia delle biodiversità. È questo uno dei principali obiettivi che Nestlé Italia ha deciso di intraprendere. Attraverso la collaborazione con Steriltom, storico fornitore di polpa di pomodoro per le pizze Buitoni, l’azienda ha avviato in Italia all’inizio del 2021 un primo progetto di agricoltura rigenerativa che, grazie a sonde 'intelligenti' installate nei campi, contribuisce a risparmiare più del 40% di acqua per l’irrigazione dei pomodori.

Inoltre con queste tecnologie a beneficiarne è anche la produttività che aumenta del 15-20%. Il programma si basa sull’istallazione di 8 sonde (tensiometri) che monitorano un’area del piacentino, pari a 62 ettari completamente dedicati a Nestlé per la coltivazione delle circa 2.700 tonnellate di pomodoro destinato ogni anno allo stabilimento Buitoni di Benevento, l’Hub internazionale per la pizza surgelata del Gruppo.

Attraverso un dispositivo mobile che comunica con i sensori presenti sulla sonda, gli agricoltori riescono ad ottenere aggiornamenti e informazioni dettagliate sulle condizioni di umidità del terreno.

In questo modo si garantisce una maggiore efficienza dell’irrigazione, riducendo significativamente lo spreco idrico e permettendo alla pianta di ricevere sempre la quantità di acqua realmente necessaria. In questo modo le piante di pomodoro si mantengono in buona salute e, di conseguenza, sono più reattive e resistenti in caso di attacchi patogeni o di ondate di calore particolarmente intense, consentendo di limitare l’utilizzo di eventuali trattamenti chimici e salvaguardando quindi la biodiversità. Inoltre, questa pratica contribuisce anche a proteggere la fertilità del suolo, proteggendone le sostanze organiche.

“Siamo particolarmente orgogliosi di questo progetto che rappresenta un primo, ma importante passo nel cammino che stiamo intraprendendo in Italia per supportare l’adozione di pratiche di agricoltura rigenerativa nella nostra filiera – ha dichiarato Marco Travaglia, presidente e amministratore delegato Gruppo Nestlé Italia e Malta – Le aziende che operano nel settore agroalimentare hanno il dovere e l’opportunità di contribuire a un cambio di rotta, positivo per l’ambiente, le comunità, per noi stessi e per le generazioni future”.