Federica Palman Secondo gli ultimi accertamenti dei Carabinieri e delle magistrate di Milano di martedì 6 giugno 2023, Alessandro Impagnatiello avrebbe pianificato l’omicidio di Giulia Tramontano, sua compagna incinta di sette mesi, qualche giorno prima di commetterlo.
La conferma arriverebbe da alcune ricerche effettuate online dall’omicida prima di sabato 27 maggio, giorno in cui la ragazza è stata uccisa. La procura aveva fin da subito contestato l’aggravante della premeditazione.
Il Gip aveva inizialmente escluso la premeditazione per l’omicidio di Giulia Tramontano
Gli inquirenti avevano già scoperto le ricerche effettuate da Alessandro Impagnatiello il giorno dell’omicidio su come sbarazzarsi di un corpo. Angela Minerva, giudice per le indagini preliminari, venerdì 2 giugno aveva però escluso l’aggravante della premeditazione, sostenendo che esse erano state fatte a ridosso del delitto e, sulla base delle prove raccolte, non era, quindi, trascorso abbastanza tempo per contestare la premeditazione.
Sembrerebbe, però, che nuovi elementi siano stati raccolti per dimostrare che Impagnatiello da giorni pensava a un modo per uccidere Giulia Tramontano e poi occultare il suo cadavere.
Alessandro Impagnatiello avrebbe chiesto informazioni sulle telecamere dei bar della zona
Gli inquirenti hanno sentito poi il gestore di un bar che si trova nei pressi di via Monte Rosa, a Senago, in provincia di Milano, luogo in cui Alessandro Impagnatiello ha nascosto il corpo di Giulia Tramontano. L’uomo avrebbe raccontato che lunedì 29 maggio l’omicida e la madre sarebbero entrati nel suo locale per chiedere se ci fossero telecamere esterne.
Una simile informazione era già stata riportata da Fanpage.it, a cui un dipendente del Bar 9 di Senago aveva dichiarato che, durante i giorni successivi al delitto, Impagnatiello aveva chiesto di poter visionare i filmati delle telecamere del locale.
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