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Alessandro Impagnatiello è stato condotto in carcere nel reparto a rischio

Alessandro Impagnatiello

Alessandro Impagnatiello potrebbe essere aggredito dagli altri detenuti in carcere: è stato arrestato con l'accusa di avere ucciso la sua compagna Giulia Tramontano.

Dallo scorso 31 maggio, Alessandro Impagnatiello si trova in carcere con l’accusa di avere ucciso la sua fidanzata, Giulia Tramontano. Al momento dell’assassinio, la 29enne era incinta di sette mesi. In carcere, il 30enne si trova in un reparto a rischio: potrebbe essere aggredito dagli altri detenuti e pertanto si trova recluso presso un’area speciale del carcere di San Vittore. Qui è entrato dopo aver confessato l’omicidio e dopo aver raccontato ai magistrati la versione dei fatti. Come informa FanPage, il giovane ha raccontato di avere ucciso Giulia in quanto stanco della doppia vita che faceva oramai da un anno e questa doppia relazione (tra Giulia e una ragazza italo-britannica), sarebbe divenuta troppo pressante per lui.

Il narcisismo di Alessandro Impagnatiello

Secondo gli inquirenti, Alessandro Impagnatiello è un narcisista. Il giovane sarebbe stato capace di manipolare due giovani donne: alla sua amante aveva fatto credere che il figlio che Giulia portava in grembo non fosse il suo e avrebbe tentato di dimostrarglielo tramite un falso test del dna.

I messaggi a Giulia: “Ma che madre sei?”

Nei messaggi indirizzati a Giulia, Alessandro Impagnatiello cercava di convicerla a rimanere assieme a lui, cercando di farle nutrire sensi di colpa, dicendole ad esempio: “Mi stai lasciando? Ma che madre sei?”. Questo è il messaggio che il detenuto ha scritto alla 29enne pochi giorni prima della morte.