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Alessandro Leogrande muore a 40 anni: lo scrittore è stato stroncato da un malore

alessandro leogrande

Alessandro Leogrande, stimato scrittore e giornalista di Taranto, è morto a Roma, stroncato da un malore le cui cause sono ancora da chiarire.

Taranto e il mondo della letteratura e del giornalismo in lutto per ma morte di Alessandro Leogrande. Lo scrittore, filosofo e giornalista è morto ieri, ucciso da un malore mentre si trovava a Roma. L’uomo, nato a Taranto, aveva solo 40 anni. A dare il triste annuncio è stato il padre Stefano. Alessandro Leogrande si era guadagnato molta stima anche grazie ai suoi reportage narrativi sulle mafie, sullo sfruttamento dei braccianti stranieri e sui movimenti di protesta.

Alessandro leogrande Morto

Alessandro Leogrande è morto ieri 26 novembre, a soli 40 anni, nella sua casa di Roma. Ad ucciderlo è stato un malore improvviso, di cui non si sanno ancora bene le cause. Lo sfortunato scrittore era appena tornato da un evento a Campi Salentina, in provincia di Lecce, per La città del libro. A dare la brutta notizia è stato il padre Stefano Leogrande. Sconvolti amici, colleghi e sostenitori.

Nel ricordo del padre Stefano c’è, a convivere con il terribile dramma di vivere più a lungo del figlio, un uomo di questo calibro, anche la lucidità di ricordare la sua qualità intellettuale principale, ossia quella di ‘fare bene le cose’. In una nota pubblicata su La Ringhiera, il padre afferma che “Alessandro era la Gioia, che entrando in casa , ci coinvolgeva e travolgeva, roboante e trascinante; ma era anche il lavoro fatto bene, analitico e profondo; tutto alla ricerca della verità; ed era anche la denuncia; fatta con lo stile dell’annuncio, che, nonostante tutto, un mondo migliore, è ancora possibile”. Stefano Leogrande afferma di aver sempre percepito, orgogliosamente, che l’essenza di Alessandro fosse nettamente migliore della propria. Da padre, il signor Leogrande si sente orfano del figlio.

alessandro leogrande

Alessandro Leogrande Carriera

Alessandro Leogrande aveva già compiuto una brillante carriera. Offriva la sua collaborazione a più giornali, ad esempio Internazionale ed Il Corriere del Mezzogiorno, ed inoltre era vicedirettore della rivista Lo Straniero di Goffredo Fofi. In particolare, Alessandro Leogrande era un cronista stacanovista di politica, attualità e cultura. Lo sfortunato giornalista era caratterizzato da uno stile e da un carattere non sarcastico, molto sagace e mai rabbioso. Originario di Taranto, Alessandro Leogrande da tempo si era trasferito a Roma, da dove aveva uno sguardo meridiano internazionale, che caratterizzava la sua visione su temi importanti e di denuncia, come ad esempio il caporalato nelle campagne del sud.

Alessandro Leogrande è autore di reportage narrativi che mettono in luce le migrazioni contemporanee, le nuove mafie, i movimenti di protesta e lo sfruttamento dei braccianti stranieri nelle campagne italiane. Ha esordito nel 2000, con Un mare nascosto, storia che è ambientata nella sua città di nascita. A quest’opera seguono, Uomini e caporali. Viaggio tra i nuovi schiavi nelle campagne del Sud (2008), Fumo sulla città (2013) e La Frontiera (2015). Grazie ad Il naufragio. Morte nel Mediterraneo del 2011, Alessandro Leogrande si era aggiudicato il Premio Ryszard Kapuściński e il Premio Paolo Volponi. Per la casa editrice minimum fax ha curato l’antologia di racconti sul calcio Ogni maledetta domenica, edita nel 2010.