> > Alessia Pifferi, disposta la perizia psichiatrica: "Non è malata ma scellerata"

Alessia Pifferi, disposta la perizia psichiatrica: "Non è malata ma scellerata"

Perizia psichiatrica per Alessia Pifferi

Disposta la perizia psichiatrica su Alessia Pifferi, accusata di omicidio volontario aggravato della figlia Diana.

Disposta la perizia psichiatrica su Alessia Pifferi, accusata di omicidio volontario aggravato della figlia Diana. i pubblici ministeri e la madre e la sorella di Alessia Pifferi erano contrari alla perizia.

Alessia Pifferi, disposta la perizia psichiatrica: “Non è malata ma scellerata”

La Corte d’Assise di Milano ha disposto che venga effettuata una perizia psichiatrica su Alessia Pifferi, 28enne accusata di omicidio volontario aggravato della figlia Diana, la bambina di 18 mesi abbandonata i scassa a Milano il 14 luglio 2022 e trovata morta di stenti il 20 luglio. Il presidente della Corte, Ilio Mannucci Pacini, ha “ritenuto necessario concedere l’accertamento” per verificare la “sussistenza al momento del fatto della capacità di intendere e di volere nonché l’eventuale pericolosità sociale” della donna. L’udienza per il conferimento dell’incarico al perito è fissata per il 13 novembre, mentre i risultati arriveranno nel 2024. Contro la perizia psichiatrica si erano espressi sia i pubblici ministeri Francesco De Tommasi e Rosaria Stagnaro, sia la madre e la sorella di Alessia Pifferi, parti civili tramite l’avvocato Emanuele De Mitri. “Non ci sto ad essere preso in giro, la signora non ha alcun problema mentale e ha avuto un atteggiamento scellerato nei confronti della figlia” aveva affermato il pm De Tommasi.

Alessia Pifferi, disposta la perizia psichiatrica: pm e parenti contrari

De Tommasi ha criticato i presupposti degli accertamenti medici effettuati nel carcere di San Vittore e la consulenza della difesa sul preteso ritardo mentale della donna e ha sostenuto “l’assenza di basi tecnico scientifiche che giustifichino un accertamento sotto il profilo delle capacità mentali“. Per il pm “un quoziente intellettivo i 40 vuol dire che allora nella scorsa udienza lei non avrebbe dovuto essere in grado di dire nulla, né di formulare accuse contro il personale di polizia, di relazionarsi con nessuno“. In realtà la donna ha dato risposte molto chiare e ha reso “dichiarazioni sconcertanti“, dichiarandosi colpevole di ciò che aha fatto e “dicendo che a volte lasciava da bere alla piccola per la sua sopravvivenza“. Anche il legale di parte civile Emanuele De Mitri è convinto che Alessia Pifferisapeva ciò che stava facendo e cosa avrebbe provocato il digiuno sulla bambina, e non ha mai avuto problemi psichiatrici“.