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Alessia Prete e la malattia di cui ha sofferto da piccola

Alessia Prete

Alessia Prete si confida con i suoi fan e racconta della displasia all'anca di cui soffriva da piccola.

L’ultima moda del momento è quella di farsi fare delle domande dai propri follower su Instagram e poi pubblicare la risposta sulle storie in modo che tutti possano leggerla. Ovviamente anche Alessia Prete non si è tirata indietro e ha deciso di mettersi in gioco. E’ stato proprio rispondendo ad una delle domanda ricevute che si è ritrovata a condividere i dettagli più inediti del suo passato.

Alessia e la malattia

La fan di Alessia ha scritto: “Che problemi fisici hai avuto? Se vuoi dirlo ovviamente, sei così sorridente e felice ora”. La risposta dell’ex gieffina alla domanda così tanto personale non si è fatta attendere. Alessia ha fatto sapere di aver sofferto per diverso tempo di una malattia quando era piccola. La ragazza è nata con una displasia dell’anca. Fortunatamente per lei tutto si è risolto in modo positivo e adesso sta vivendo un momento bellissimo della sua vita, soprattutto grazie al fidanzato Matteo Gentili. Alessia ha parlato con i suoi follower sui social anche del rapporto sentimentale che la lega al fidanzato.

Le parole di Alessia

Nella storia, pubblicata lunedì 16 luglio 2018, si legge: “Sono nata con una lussazione congenita alle anche (conosciuta come displasia) e per anni non ho potuto praticare molti sport, soffrendone. Ora ho risolto, e anche in questo ho avuto il mio riscatto”. Alessia ha potuto contare sull’appoggio del papà che le ha sempre consigliato di non accontentarsi mai. Adesso la ragazza può far affidamento anche sui suoi numerosi fan che la appoggiano in ogni momento e la sostengono con tantissimo affetto.

storia instagram di alessia prete

Che cos’è la displasia all’anca

La malattia in questione comporta uno sviluppo anomalo dell’articolazione dell’anca. Col passare del tempo e gradualmente la testa del femore si disloca dalla cavità acetabolare che solitamente la ospita. La displasia inizia sin dalla prima formazione del feto e, se non viene trattata presto, peggiora nei primi anni di vita fino a poter invalidare completamente la persona che soffre di questo disturbo.