Alice Rohrwachern è una regista italiana nata a Fiesole il 29 dicembre 1981. Da mamma italiana, Anna Giulietti, e papà tedesco, Reinhard che è apicoltore. La sorella è un’attrice e si chiama Alba Rohrwachern.
Alice ha esordito come regista nel 2006 con la direzione de La Fiumara. Conosciuta grazie anche alla vittoria al festival di Cannes con il suo secondo film Corpo Celeste. Nell’occasione ha vinto il Gran Prix speciale della giuria. Poi la ritroviamo ancora al Festival di Cannes nel 2018, con Lazzaro Felice vince, infatti, il premio per la miglior sceneggiatura.
Alice Rohrwacher
Alice Rohrwacher è nata e cresciuta in toscana, è italiana anche se prende il cognome del papà tedesco. E’ una regista e non è l’unica ad avere arte nelle vene in famiglia. Il papà è un apicoltore, ma la sorella, Alba, è un’attrice.
Si è laureata all’università di Torino in Lettere e Filosofia. Poi un master a Lisbona in sceneggiatura e sul linguaggio dei documentari. Il primo lavoro risale al 2005, quando curò la sceneggiatura, direzione e montaggio di Un piccolo spettacolo. Con questo ha vinto il primo premio nella sezione documentari al Festival del Cinema di Roma. Allo stesso si presenta con Chesomanca, opera collettiva, nella sezione extra. Nel 2008 e 2009 si apre anche al campo artistico e musicale, e collabora a documentari non suoi nel montaggio. Nel 2011 il suo primo film, Corpo Celeste diretto da Salvatore Cantalupo, Anita Caprioli e Renato Carpentieri. Un film che venne presentato a Cannes per la “Quinzaine des rélisateures“. Lo stesso film si aggiudica la terza posizione, con un punteggio pari a 80 nel riconoscimento a interesse culturale al Ministero per i beni e le attività culturali. Evento che viveva nella sessione del 24 giugno 2009, grazie alla commissione “opere prime e seconde” della Direzione Generale Cinema dello stesso Ministero. Grazie a questo film è stata candidata come miglior regista esordiente al David di Donatello nel 2012.
Lazzaro Felice
Altro obbiettivo raggiunto è stato quello di Lazzaro Felice ancora, che oltre al premio di Cannes, si pone nelle prime 5 posizioni dei Nastri d’Argento.
Nel film racconta la storia con le emozioni “ma senza la nostalgia di ‘una volta era meglio”, come essa spiega. Quindi si racconta un tempo che sembra lontano, ma che non lo è. Racconta di quando la campagna era ancora divisa tra padroni e mezzadri. E spiega: “ma era più chiaro chi era il nemico e il malessere non dipendeva dalla terra ma dalle ingiustizie delle dinamiche sociali”. Dopo il successo a Cannes i diritti di distribuzione del film sono stati venduti in tutto il mondo: Lazzaro felice uscirà in Cina, Gran Bretagna, Germania, Spagna, Turchia, Israele, Russia, Australia.