> > Alimenti, giù per la prima volta consumi di verdure già lavate ...

Alimenti, giù per la prima volta consumi di verdure già lavate e tagliate

default featured image 3 1200x900

Roma, 14 aapr. (Adnkronos) - Rivincita dello sfuso sulla IV gamma nel reparto ortofrutticolo della grande distribuzione organizzata. Complici le mutate abitudini di acquisto indotte dalla pandemia, calano per la prima volta dopo 6 anni i consumi di verdure pulite, tagliate e pronte all’uso. L...

Roma, 14 aapr. (Adnkronos) – Rivincita dello sfuso sulla IV gamma nel reparto ortofrutticolo della grande distribuzione organizzata. Complici le mutate abitudini di acquisto indotte dalla pandemia, calano per la prima volta dopo 6 anni i consumi di verdure pulite, tagliate e pronte all’uso. Lo rileva l’Ismea in un report interamente dedicato al comparto da cui si evince nel 2020 una flessione del 4% delle quantità acquistate e del 5,6% della spesa a fronte di una performance molto positiva dell’intera categoria degli ortaggi freschi ( +10,7 gli acquisti in volume, +10,5% in valore).

Nei primi 2 mesi del 2021 le vendite di ortaggi di IV gamma hanno messo a segno un leggero rimbalzo in volume +1 % ma i prezzi medi inferiori hanno lasciato in terreno negativo la spesa, che si è attestata a -1,4%. Secondo l’Ismea il maggior tempo trascorso a casa ma anche una più spiccata propensione al risparmio, hanno disincentivato gli acquisti di prodotti di IV gamma che, mediamente, presentano prezzi tre volte più alti dello sfuso tradizionale: ad esempio l’insalata in busta ha un prezzo medio di 7,21€/Kg contro i 2,19€/Kg di quella in cespo.

Per le insalate, che da sole rappresentano quasi i tre quarti dell’intero comparto, la flessione degli acquisti registrata lo scorso anno è stata del 3,1% in volume e del 3,4% in valore. Ancora più marcato il cedimento degli altri ortaggi lavorati (per lo più rappresentati da carote baby e alla julienne) che pesano in valore il 19% sul comparto, e per i quali le vendite hanno segnato flessioni del 6,1% nelle quantità e del 7,4% nei corrispettivi monetari.